OBE – Out of Body Experience – Esperienze extracorporee
Nei casi delle Esperienze di Pre Morte, invece, la persona, tornando in vita, conserva il ricordo di tutto ciò che le è accaduto durante la sua esperienza astrale. Questo, in quanto, la sua coscienza è sempre rimasta attiva anche se il suo corpo risultava clinicamente morto.
In altri casi invece il soggetto che vive l’esperienza può non conservare il ricordo di ciò che accade quando al sua entità astrale lascia il corpo e si sdoppia per operare in due luoghi contemporaneamente.
È davvero possibile “uscire” dal proprio corpo fisico, separare la propria coscienza dal corpo, o si tratta solo di una sensazione indotta da un particolare stato mentale, di un “sogno lucido”?
L’espressione) raggruppa tutte quelle esperienze nelle quali le persone provano la sensazione di fluttuare all’esterno del proprio corpo fisico e, a volte, di percepire la presenza del proprio corpo da un punto esterno ad esso, come se la coscienza fosse proiettata oltre i confini corporei.
Che cos’è un OBE?
Nel corso della storia, si possono ritrovare numerose testimonianze scritte di persone che hanno sperimentato delle esperienze extracorporee, descritte come eventi in cui la persona vede sé stessa da una prospettiva esterna, come se stesse guardando qualcun altro, e dunque ben oltre la semplice sensazione di essere al di fuori del proprio corpo.
L’OBE è da sempre considerata un mistero medico, e dato che sempre più pazienti hanno iniziato a segnalare esperienze di questo tipo, la comunità scientifica ha iniziato a considerare attentamente il fenomeno, dedicandovi diversi studi.
Spiegazioni scientifiche dell’OBE
Nel 2007, la rivista Scientific American, una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica, ha riferito di uno studio in cui dei neuroscienziati hanno utilizzato una videocamera e occhiali di realtà virtuale per indurre una sensazione descritta dalla maggior parte dei soggetti che si sono sottoposti al test come un’esperienza extracorporea.
Nel 2009, tre neuroscienziati belgi hanno pubblicato un articolo dedicato alle esperienze extracorporee, in cui evidenziano il collegamento tra OBE e attività della corteccia temporo-parietale, rafforzando così la teoria secondo cui la causa di questo tipo di esperienze è di natura fisica, e si trova da qualche parte all’interno del cervello stesso.
Un’altra tradizionale spiegazione di natura biologica riconduce le esperienze extracorporee alla paralisi del sonno ed al ritmo circadiano.Numerosi studi sul sonno dimostrano infatti che le persone attraversano uno stadio intermedio del sonno, tra la veglia e il sonno REM, in cui il sistema REM produce la paralisi. In determinati soggetti, il cattivo funzionamento del sistema REM può causare questa paralisi mentre la persona è ancora nello stato di veglia, inducendo sensazioni di fluttuazione al di fuori del corpo, in concomitanza con sogni vividi.
Nonostante i diversi studi scientifici abbiano trovato diverse spiegazioni di natura biologica al fenomeno delle esperienze extracorporee, resta ancora avvolto dal mistero come sia possibile che i soggetti che provano queste esperienze siano in grado di descrivere nei minimi dettagli luoghi o eventi a cui hanno assistito durante la loro OBE, ma che nella “realtà fisica” non hanno mai visto.
Pratiche spirituali legate alle esperienze extra-corporee
Al di là della scienza, esistono numerose religioni e pratiche di meditazione in tutto il mondo che, nel corso dei secoli, hanno ricondotto le OBE a cause spirituali.
L’induismo, ad esempio, sostiene il concetto di proiezione astrale e di viaggio spirituale al di fuori del corpo, come effetto del raggiungimento di un profondo stato meditativo. Anche molte religioni pagane credono sia possibile indurre lo spirito a separarsi dal corpo ed esplorare il mondo sul piano astrale.
Molti praticanti della filosofia New Age credono che la possibilità di viaggiare nel regno spirituale astrale sia un dono umano naturale, che dovrebbe essere coltivato e sviluppato attraverso una meditazione profonda. Tutte queste credenze sono accomunate dalla convinzione che il fenomeno dell’OBE sia indotto da uno stato di coscienza alterato, in cui si è in grado di esistere coscientemente e di viaggiare in forma spirituale, anche quando il corpo non è morto.
OBE durante le esperienze di pre-morte
In molti casi, le esperienze extracorporee sono ricollegate al più ampio fenomeno delle esperienze pre-morte (NDE, dall’inglese Near Death Experience).
Si tratta di esperienze psicologiche molto profonde, riferite da un terzo delle persone che si sono trovate in punto di morte, sfiorando il decesso.
In tutti questi casi, le persone hanno descritto sensazioni molto simili a quelle di un’esperienza extracorporea: uno stato di profondo benessere, l’impressione di separarsi dal corpo, viaggiare verso un tunnel di luce, interagire con entità spirituali e, infine, un senso di profonda quiete.
Indipendentemente dalla vera causa di una OBE, questo tipo di fenomeno è univocamente descritto come un’esperienza molto potente fisicamente, emotivamente e molte volte anche spiritualmente.
Anche se può essere un’esperienza non positiva per le persone troppo deboli o fortemente condizionabili, in linea generale la maggior parte dei soggetti che ha vissuto un’esperienza extracorporea la descrive come un evento positivo ed edificante.