Misteri : La palazzina maledetta di Doberdò del Lago
I Misteri affascinano da sempre l’immaginario collettivo, ma ce ne sono alcuni che al contrario spaventano e rendono vane domande e tentativi di risposta.
Oggi voglio parlare di una casa che si trova a Doberdò del lago in provincia di Gorizia, perchè si tratta di un fatto decisamente misterioso e anche perchè lo sto studiando proprio in questi giorni.
Attualmente, aleggia ancora su questa casa un alone di in quietante mistero, nonostante oggi, fortunatamente non si sono più registrati casi terribili quali quelli che sono accaduti fra il 1959 e il 2009.
Ma andiamo con ordine.
La casa, è una palazzina situata al civico 9 di piazza San Martino, a Doberdò del Lago.
Qui nel 1959 morirono due gemellini per polmonite. Nulla di così strano in quegli anni, anche se i gemelli erano stati dimessi in buone condizioni , sembra che una volta tornati a casa cominciarono a deperire e in seguito sopraggiunse la morte di entrambi.
“Lì dentro, in quelle stanze, tanti anni fa sono morti due bambini. Erano gemelli, neonati, uccisi dalla polmonite – racconta un’anziana di Doberdò del Lago -. Erano i figli dell’ex proprietario dell’immobile, dimessi da pochi giorni dall’ospedale assieme alla madre. Ma stavano male, erano deboli e ammalati, e non ce l’hanno fatta”.
Ho fatto delle ricerche su questo caso e in tutti gli articoli riportati, ho notato che non si nota o non si menziona il fatto che i 3 incidenti mortali in pochi giorni avvennero esattemente 50 anni dopo, nel 2009. In questo anno una lunga scia di fatti terribili cominciò ad accadere in quella palazzina, dove a Luglio morirono in pochi giorni 3 persone lì residenti.
La prima Maria Ferletic il 4 luglio 2009 in una situazione incomprensibile : segue l’articolo originale :
duplice fatto di sangue a Doberdò del Lago, in provincia di Gorizia
Una donna trovata morta in casa
e il figlio ferito nelle vicinanze
La prima ipotesi degli inquirenti è che la madre abbia tentato di uccidere il giovane e poi si sia tolta la vita
DOBERDÒ DEL LAGO (GORIZIA) – Una madre avrebbe tentato di uccidere il figlio con un coltello e poi si sarebbe tolta la vita. E’ questa l’ipotesi fatta dagli investigatori che in una casa di Doberdò del Lago, in provincia di Gorizia, hanno trovato una donna morta e un giovane ferito nelle vicinanze. Il ragazzo – si è saputo da fonti investigative goriziane – presenta ferite da taglio ed è stato ricoverato nell’ospedale di Monfalcone (Gorizia). Secondo le prime informazioni, non è in pericolo di vita. Il fatto è avvenuto nell’abitazione della donna, Annamaria Ferletic, di 51 anni, infermiera, nella centrale piazza San Martino. Secondo la prima ricostruzione dell’episodio la donna ha aggredito il figlio, Cristian Pezzulic, di 28 anni, muratore, durante un litigio e lo ha colpito con un coltello alla gola e a un braccio.
LA FUGA DEL GIOVANE E IL SUICIDIO – Il giovane – stando alle testimonianze raccolte sul posto – è riuscito a liberarsi, a fuggire di casa e, ancora sanguinante, a chiedere aiuto a una vicina che ha avvisato le forze dell’ordine. La mamma – sempre secondo tali testimonianze – ha chiuso a chiave la porta di casa e, con lo stesso coltello con il quale aveva colpito il figlio pochi istanti prima, si è ferita mortalmente all’addome. Corriere della Sera 04 luglio 2009
Poi è stata la volta del suo vicino di casa il 17 Luglio del 2009, Kevin Ponzetta,
La Ferletic abitava al primo piano al civico 9 di piazza San Martino 9. Lei condivideva il pianerottolo con la famiglia Ponzetta, famiglia di cui faceva parte Kevin. Il ragazzo diciasettenne ma già padre di un bimbo di un anno, è uscito in moto con l’amico Michele Visintin ( anche lui residente nella palazzina al piano inferiore) ed è morto in seguito ad un incidente.
Esattamente 4 giorni dopo il 21 luglio 2009, nella stessa palazzina ( al piano terra ) lo zio di Michele Visintin si suicida nel suo appartamento.
Sembra incredibile, ma non lo è. La comunità è scioccata. Dopo essersi svegliata con la notizia dell’ennesima vittima della casa maledetta, la gente si chiede perché? Guarda quella palazzina grigia e rimane interdetta, attonita, confusa.
Qualche residente più anziano cerca risposte andando a sfogliare l’album della memoria di Doberdò e, soprattutto, di quella casa. Pagine da cui emergono tristi verità, ancorate ai ricordi degli abitanti di vecchia data che non mancano di menzionare quei due bambini sfortunati.
I fatti terribili ora sembrano essersi fermati dopo queste morti, ma la mia esperienza mi suggerisce di andare a fondo per comprendere se questi tragici accadimenti in questo luogo non siamo un avvenimento ciclico che potrebbe ripetersi a distanza di anni.
Ora quello che io vorrei riuscire a capire è la storia di quella casa dalla sua costruzione e le date precise degli accadimenti di quegli anni, per capire se ci siano delle corrispondenze con quello che accadde ai bambini o in quegli anni in quella casa. Non è una ricerca facile ma andrò a spulciare negli archivi storici del tempo dove forse riuscirò a trovare qualche informazione in più.
Perchè? Potrei semplicemente rispondere “perchè sono curiosa”.
Ma in verità la risposta esatta è un’altra: come investigatore del paranormale quale mi ritengo sono portata ad andare a cercare là dove le cose non sono chiare o non sono risolte, dove insomma ci sono dubbi e domande senza risposta.
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