Luoghi Infestati/ Presenze : La casa del violino di Scogna Sottana
Lentamente e in silenzio il tempo ridà alla natura tutto ciò che l’uomo le ha preso e ogni nostra costruzione, edificata in memoria di ciò che è stato, viene divorata da rovi e dalla dimenticanza…
Siamo in Liguria ( Val di Vara ), e più precisamente nel paesino di Scogna Sottana, che fa parte dell’entroterra nei pressi di La Spezia. Una volta chiamata Socogna, questo paesino dalle origini medievali oggi è quasi disabitato e sopravvivono solo qualche centinaio di anime, per lo più anziani legati al territorio.
Tra le molte case ormai abbandonate ce n’è una in particolare, che dall’esterno non sembra nulla di eccezionale e che all’interno forse è pure peggio, ma che gli abitanti del luogo evitano come la peste: è stata chiamata la “Casa del Violino” perchè alcune notti da essa si espande una sottile musica, a volte solo strimpellii, di violino.
Si dice che in passato, tra il 1800 e il 1850, fosse abitata da un giovane musicista, che però non riusciva ad ottenere il successo sperato e per questo, per trovare la giusta ispirazione, all’interno di quelle mura si esercitava tutti i giorni.
Non era di famiglia ricca e non poteva permettersi una casa accogliente e calda, così ben presto si ammalò e lentamente iniziò la sua discesa nella morte, probabilmente per polmonite. Nonostante tutto il violinista continuava a suonare, in cerca di una melodia da scrivere che lo avrebbe portato alla giusta fama e al denaro sperato. Si dice che negli ultimi mesi di vita l’uomo suonasse incessantemente il suo violino con una dedizione che rasentava quasi la follia, e per questo anche i suoi pochi amici lo abbandonarono lì, in quella casa di montagna dove presto trovò la morte.
I contadini che erano soliti passare da quelle parti per diversi giorni non udirono alcun suono provenire dalla casa e solo la curiosità di uno di loro si scoprì il cadavere del compositore. Forse per il suo carattere schivo ma rispettoso, forse per la bella musica che ogni giorno allietava le faticose giornate dei contadini, decisero di seppellirlo nel campo antistante quella casa e nessuno di loro avanzò mai pretese sull’edificio e quel fazzoletto di terra.
Passarono diversi anni ed una sera la melodia di violino tornò a farsi sentire lungo tutto il pendio. Alcuni curiosi andarono a verificare di cosa si trattasse ed entrarono nella casa, trovando però solo mobili, suppellettili e i beni dell’uomo ormai ricoperti da centimetri di polvere. Eppure quella musica proveniva da lì, dall’interno di quella casa.
La casa rimase per molto senza un proprietario, a sempre più spesso nell’aria si avvertita la presenza del giovane defunto attraverso il suo violino. Si scoprì il suo strumento accuratamente riposto in una custodia all’interno di un mobile, ma a differenza di ogni altra cosa nella casa, sia l’anta del mobile sia la custodia erano prive di polvere, come se qualcuno le usasse spesso.
Convinti che lo strumento del musicista fosse stregato, i successivi proprietari, più interessati al terreno che alla casa, decisero di rendere onore al musicista mettendo lo strumento in una bacheca e di commemorarlo con un targa.
Ma la notte il suo violino continuò imperterrito a suonare senza che nessuno lo toccasse: questo fenomeno accade molto spesso a Scogna Sottana, nonostante il violino si trovi ancora oggi custodito all’interno di una bacheca chiusa a chiave.
L’abitazione oggi è di proprietà di privati, che però sono disposti a visite guidate e a sopralluoghi con gruppi di ghost hunters. Molti dei curiosi che hanno visitato il luogo o che si sono accampati nei prati vicini alla casa hanno affermato la veridicità delle voci sulla “Casa del Violino”: alcune notti si può sentire il violino del musicista a suonare da solo, ma a volte quel melodioso suono è accompagnato da delle inquietanti urla tra le mura della casa, urla quasi certamente di dolore per la malattia che lo colpì.
Chiunque del luogo è convinto che nella casa ci sia lo spirito del giovane musicista morto e che si aggiri ancora nella sua antica dimora. Forse il violinista cerca la sua pace suonando il suo amato violino, ma qualcosa ad un certo punto gli ricorda tutta la sofferenza della sua vita solitaria e senza successo e da quei ricordi si generano i lamenti di dolore e disperazione che echeggiano nei campi attigui.
Scogna Sottana oggi è quasi disabitata, ma i pochi rimasti non amano molto i curiosi: forse anche loro, come proprietario del violino, amano la solitudine al riparo dagli sguardi degli sconosciuti, a costo di essere dimenticati per sempre.