Numerologia Esoterica nelle Antiche Civiltà Parte 3
Alla Kabala ebraica si può affiancare, per molte analogie interpretative, quella cristiana che utilizza figure, segni e simboli che più che spiegare il mistero, lo contengono racchiuso in sé, invitando alla ricerca di esso (E. Testa: “Il simbolismo dei giudeo-cristiani”). Essa si basa soprattutto sul significato e il valore delle lettere e dei numeri. Ecco qualche esempio tra i molti che si possono portare:
Il numero 5 indica Gesù in quanto salvatore, perché la parola greca corrispondente (soter) ha cinque lettere;
3 e 12 hanno simboleggiato la perfezione: il 3 perché simbolo della Trinità, che assieme al triangolo esprime la sintesi divina, il 12 perché correlato alla tradizione biblica (le dodici tribù di Israele) e ai successivi sviluppi evangelici (i dodici apostoli). All’interno del cerchio, anch’esso, come il triangolo giudicato forma perfetta, si delineano i dodici settori che distinguono le regioni celesti.
Il numero 8 è messo in relazione a Cristo, come Colui che inizia la nuova creazione (dopo i sette giorni di creazione, l’ottavo è il primo giorno della nuova creazione);
il numero 99, numero a cui manca uno per arrivare a 100, indica l’Amen della liturgia terrestre, e quindi l’aspirazione alla partecipazione alla perfetta liturgia del cielo.
Molto importante è anche la simbologia delle lettere che spesso era correlata a quella dei numeri come per esempio la P greca che ha il valore numerico di 100,e, come tale, è considerata simbolo messianico, con riferimento ad Isacco, figura di Cristo, che Abramo generò a l00 anni.
Il 7 è il numero sacro per eccellenza e abbonda nelle Sacre Scritture.
Martinez de Pasqually spiegò che il “Sette è il numero dello Spirito Santo appartenente agli spiriti settenari… Il numero settenario è il numero perfettissimo che il Creatore impiegò per la emancipazione di ogni spirito fuori dalla sua divina immensità. La classe di spiriti settenari doveva servire da primo agente e da causa certa; per contribuire ad operare ogni specie di movimento nelle forme create nel cerchio universale…”.
Del numero sette S. Agostino scrisse: “Anche della perfezione del numero sette si possono dire molte cose…: il primo numero intero dispari è tre, il quattroè un numero intero pari e dalla loro somma risulta il numero sette. Ecco perché si adopera spesso per indicare la totalità delle cose, come quando si dice: Il giusto cade sette volte e sette volte risorge; ossia cade ma non perirà, le sue cadute non sono peccati, ma imperfezioni che conducono alla umiltà. E sette volte ti loderò, espressione ripetuta altrove in questi termini: Avrò sempre la sua lode nella mia bocca. Nella sacra Scrittura si trovano molte altre frasi simili nelle quali il numero sette è usato per esprimere in tutte le cose l’universalità. Molte volte poi con questo numero viene indicato lo Spirito Santo, del quale il Signore ha detto: Egli vi ammaestrerà in ogni verità”.
Ancora S. Agostino ci parla della perfezione del numero 6 che è anche il numero di giorni della creazione e del significato simbolico degli altri numeri.
Molto importante per comprendere il ruolo della numerologia nel cristianesimo è l’esegesi dei “numeri misteriosi” elaborata da S. Agostino e dagli altri padri della Chiesa e tutto il simbolismo numerico contenuto nell’Apocalisse di San Giovanni.
L’impianto simbolico del cristianesimo, la Kabala ebraica, la filosofia greca di Platone e Pitagora e la Gnosi, un importante movimento del I -II secolo con estesissime ramificazioni, che riuscì a comporre in un quadro coerente con una ben precisa interpretazione del mondo e dell’uomo, furono le fonti dell’Aritmosofia (dal greco aritmos = numero, e sophia = scienza), quella parte della filosofia occulta che studia il significato e il potere d’influenza di ciascun numero, che è considerato quindi una entità con sue qualità specifiche e non solo semplice quantità che misura il tempo e lo spazio.
Anche nel Medioevo lo studio dei numeri ha avuto grande seguito, sia dal punto di vista simbolico e esoterico, sia come mezzo di divinazione; la numerologia venne praticata da alchimisti, astronomi, scienziati, teologi, spesso in segreto per sfuggire alle persecuzioni dell’Inquisizione. Johannes Reuchlin(1455-1522), studioso di neoplatonismo cercò di proporre i principi mistico-.magici della cultura ebraica per il rinnovamento del cristianesimo e fu autore di importanti opere di cabala cristiana tra cui la famosa “De arte cabalistica”.
Lo studio del rapporto tra cifre e uomo e l’analisi di come le attitudini, i comportamenti e le altre componenti esistenziali dell’uomo possono ricondursi al linguaggio numerico continua ininterrotto fino ai giorni nostri e ha avuto un nuovo grande sviluppo, dopo alcuni secoli in cui la numerologia fu praticata in modo occulto, a partire dal XIX° secolo, grazie anche al contributo di alcuni medici e psicologi che rilevarono la profonda influenza dei numeri nelle fasi della vita (cicli della stessa durata) e nella psiche dell’uomo.
Jung riteneva i numeri produzioni spontanee dell’inconscio che li usa come fattore ordinante, altri psicanalisti hanno evidenziato la straordinaria facoltà dei numeri di esprimere le sfumature più sottili del pensiero e del sentimento scoprendo correlazioni simboliche tra numeri e problemi della personalità.
Al termine di questa breve introduzione storica, voglio ricordare che anche la letteratura e le arti furono in ogni tempo ampiamente influenzate dagli aspetti numerologici, tanto che è possibile e molto affascinante studiare (ma non è questa la sede) i riferimenti numerologici e anche astrologici di importantissime opere quali la Divina Commedia di Dante o l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e soprattutto le opere musicali di Bach, Mozart e Beethoven.
Alkemill / LilithEye