Gli antichi intuivano l’importanza della Luna per la vita sulla Terra.
Osservazioni acute sono state tramandate per generazioni e tesaurizzate nei miti e nei racconti. La Luna rappresenta il Principio Femminile, cioè le emozioni, i sogni, le consuetudini, la ciclicità, la versatilità, la variabilità, la memoria e molto altro ancora.
È compagna del sole e espressione dell’anima dell’individuo.
Rappresenta anche la Madre, il principio ricettivo che provvede e protegge. Fin dai tempi più antichi la Luna è connessa alla fertilità cui contribuisce anche con il suo ciclo astronomico che richiama il ciclo mestruale femminile.
La luna è strettamente legata all’elemento Acqua e naturalmente la Luna è legata alla Dea Madre e alla Wicca.
Nella sezione dedicata alla luna, riscopriremo gli antichi simbolismi e miti lunari, rivestendoli dei significati attuali e studiandone le influenze nella vita odierna
La Luna e i ritmi della Vita
Se facciamo attenzione, possiamo sentire nel nostro respiro lo stesso ritmo, lo stesso ciclo: l’aria entra e i polmoni si riempiono, si espandono, finchè si raggiunge l’apice, il pieno, e poi l’aria ne esce, il petto si sgonfia, fino a quando i polmoni sono vuoti, per poi ricominciare
La Luna e la Natura
E’ il ciclo lunare muove tutto ciò che vive secondo un ritmo preciso, un ‘respiro’ della madre terra, come l’antica saggezza contadina sa da sempre.
Come si muovono le energie nel ciclo delle piante?
Infine si arriva alla luna nera, e le energie cambiano nuovamente direzione, questa volta più rapidamente, improvvisamente.
Crescita e decrescita della luna sono nel mondo vegetale direzioni, cioè non corrispondono ad aumento e diminuzione.
O perlomeno, si riferiscono ad aumento e diminuzione solo di ciò che è visibile (sopra la terra), mentre resta celato il moto di crescita che avviene sottoterra, il moto invisibile…
Anche noi, uomini e donne, come ogni vivente, entriamo nel ritmo ciclico della luna, partecipiamo al respiro della terra:
Il ciclo delle energie umane in rapporto alla luna si dispiega così: Nella fase della luna crescente, le energie umane hanno un movimento centripeto, vanno verso l’interno. E’ una fase di assorbimento, di assimilazione. Chi lavora con i rimedi naturali sa che in questa fase c’è un migliore ricettività verso tutto ciò che è nutriente.
Poi questa sensibilità giunge al suo apice, con la luna piena, e anche le energie più sottili diventano percepibili. Lì c’è un momento di sosta, c’è lo spazio del sostenere. Poi le energie, dolcemente, invertono il loro corso. Nella fase della luna calante, le energie vanno verso l’esterno, in moto centrifugo. E’ il periodo dell’azione e della depurazione. Il momento adatto per i trattamenti purificatori, per le diete dimagranti…
E infine, con la luna nera, il cambio di direzione, questa volta più deciso, improvviso.
Nella fase di accrescimento possiamo sentire più facilmente le ‘voci degli angeli’ e portarle dentro di noi; c’è apertura, assimilazione e poco discriminare, discernere.
Nella fase centrifuga le energie che vanno verso l’esterno hanno origine dal profondo di noi stesse, dai luoghi meno visibili. C’è poca apertura, più discriminazione, discernimento e il dare forma per esprimere.
In molti luoghi si associa il ciclo lunare al ciclo vita/morte.
Una cosa molto importante da capire è invece che I cicli e I ritmi hanno a che vedere con le direzioni che prendono le energie.
Mi spiego: l’energia, si sa, si conserva.
L’assenza, la luna nera, che culturalmente è stata talvolta interpretata come morte, è un passaggio, un punto in cui l’energia inverte la sua direzione.
Il modo forse più semplice di ‘sentire’ ciò, è sperimentarlo nel ciclo del respiro, dove sia a polmoni pieni che vuoti può essere naturale avere un momento di ‘sospensione’, di apnea.
Cosa c’entra dunque la morte? In una cultura come la nostra, in cui la morte è temuta, negata, nascosta, è una domanda importante, perché ci parla della dinamica della paura, la paura di morire che per ognuno di noi si accompagna al momento del vuoto assai più che a quello del pieno.
La luna, si sa, è sempre nel cielo. Nelle notti di cielo sgombro e di luna ‘nera’ ciò che scompare è la sua luce, mentre il suo disco nero è chiaramente stagliato nel cielo. Visibile a noi come agli antichi.
E’ davvero raro trovare nelle antiche cosmogonie la luna nera associata ad una dea o dio che in quella fase muore. La morte coglie ciò che la circonda, che viene privato della sua luce. L’occultamento, semmai, è il matrimonio, lo hyerogamos fra la luna e il sole (infatti la luna ci appare ‘nera’ quando è congiunta al sole, sta cioè sulla linea fra noi e il sole)
La luna, come il sole, sembra scomparire nella maggior parte dei miti solo in riferimento al suo moto giornaliero, al suo sorgere e tramontare, e non in riferimento al suo moto mensile, alle sue fasi.
E voglio ricordare che la Gimbustas ha mostrato che il il nero, nel paleolitico e nel neolitico, è il colore della fertilità, positivo. Il colore della morte è il bianco.
Io credo che sia importante, e vedremo poi anche quanto, soprattutto per noi donne, fare un distinzione e renderci conto che è il ciclo del sole a determinare il ciclo vita/morte.
E’ il principio maschile che nasce, cresce, invecchia e poi muore, come il re dell’anno e gli antichi dei della vegetazione: Attis, Tammuz, Damuzi, per giungere fino a Cristo.
La Dea, la Luna, principio femminile, sembra legata ad un altro tipo di moto, la pulsazione verso l’alto/verso il basso, come nelle dee Inanna, Ishtar, Iside, Persefone e tutte le dee che viaggiano dal mondo sotterraneo a quello terrestre. La Dea è sempre giovane: tutte le dee trine* sono invariabilmente rappresentate con tre volti uguali per età, fatta eccezione nella rappresentazione wicca della triplice Dea come giovane, mezzana e vecchia. Ma la Dea non muore mai e instancabilmente dà origine alla nuova vita dopo aver riaccolto in sè la vecchia.
Conosce il mondo ctonio come quello celeste, le energie del profondo e quelle invisibili.
E’ fonte di vita e di morte in tutto ciò che è vivo. Di ogni cosa è principio e fine…