I sette Principi Ermetici e il Kybalion – Breve Introduzione
L’Ermetismo è l’impianto filosofico e teorico che fa da fondamento a tutta la cultura magica ed esoterica occidentale. È interessante notare come molti dei principi su cui si fonda sono stati riscoperti indipendentemente da diverse culture nel corso dei millenni e nei vari continenti del pianeta. Tutti i ricercatori, gli sciamani, i maghi, gli esoteristi e i praticanti, prima o poi, arrivano a svelare o intuire questi “punti cardinali”, il che farebbe sospettare una loro validità oggettiva e non arbitraria o culturalmente definita. Se, in sostanza, spogliamo gli insegnamenti occulti dalle sovrastrutture culturali con cui vengono vestiti e presentati, scopriamo che il messaggio proposto è sempre molto simile, se non identico.
Questi “archetipi” vengono tramandati da secoli nelle scuole iniziatiche e segrete, nascosti agli occhi del grande pubblico per svariati motivi l’analisi dei quali esula dagli scopi del presente articolo. Al giorno d’oggi, però, non esiste più (a mio modesto parere) questa necessità di segretezza. Autori come Aleister Crowley, Israel Regardie, Gerald Gardner, Franz Bardon e altri hanno “tolto il velo” già da molto tempo e hanno reso liberamente disponibile ciò che prima era esclusivo appannaggio degli iniziati. Dai primi anni del secolo scorso, chiunque sia interessato a questi argomenti può acquistare in libreria tomi che descrivono nel dettaglio anche i più segreti rituali praticati all’interno della Golden Dawn, della magia folkloristica anglo-sassone e di altre tradizioni. Questo ha portato a grandi vantaggi ma anche a vari problemi, come il proliferare, all’interno del fenomeno culturale definito “new age”, di molte nozioni parziali, errate, inventate di sana pianta o prive di fondamento. Dividere il grano dal loglio non è facile, per chi voglia seriamente studiare le scienze occulte, ma non è nemmeno impossibile. Anche questa discussione va oltre ciò di cui intendo parlare oggi.
I Sette Principi dell’Ermetismo vengono diffusi pubblicamente per la prima volta nel 1908, in un misterioso libretto chiamato Il Kybalion, edito dalla “Yoghi Publication Society” di Chicago e scritto da autori che hanno preferito rimanere anonimi e che hanno firmato con lo pseudonimo “I Tre Iniziati”. Attualmente, il libro è nel “Dominio Pubblico” e diverse edizioni ne sono state fatte nel corso degli anni
I Sette Principi dell’Ermetismo
I fondamenti su cui si basa il pensiero esoterico, secondo i Tre Iniziati, sono i seguenti:
- Principio del Mentalismo
- Principio di Corrispondenza
- Principio di Vibrazione
- Principio di Polarità
- Principio del Ritmo
- Principio di Causa ed Effetto
- Principio di Genere
Ora li vedremo brevemente per poi approfondirli nei prossimi articoli sul Kybalion
Principio del Mentalismo
Tutto è mente, l’universo è una costruzione mentale.
Questo è il succo del primo Principio, quello, tra i sette, che probabilmente è stato maggiormente utilizzato nella New Age. Vi sarà capitato certamente, infatti, di sentire frasi come “i pensieri diventano cose”, slogan largamente utilizzati da movimenti come The Secret o La Legge dell’Attrazione. I nostri stati mentali, secondo l’Ermetismo, creano lo stato dell’esistenza e la qualità della nostra esperienza. Ne consegue che bisogna essere responsabili di tutto ciò che si crea, bisogna, cioè, diventare responsabili dei propri pensieri. Il Kybalion dice: “chi afferra l’essenza della natura mentale dell’universo è assai progredito sul sentiero della sapienza”. Comprendere che l’intero universo è mente e che noi ne facciamo parte, significa comprendere che siamo depositari di un potere creativo enorme. Significa essere in grado di utilizzare tale potere in modo mirato e volontario e non inconsapevole e casuale.
Principio di Corrispondenza
Un’ altra frase che, molto probabilmente, avrete sentito dire è la famosa:
“come sopra, così sotto”
o sue variazioni. Infatti, è vero anche il contrario: come sotto, così sopra, nonché come dentro così fuori. In poche parole, il macrocosmo (l’universo in cui viviamo) e il microcosmo (il nostro mondo interiore, la rappresentazione che ognuno di noi ha di tale universo) sono uno il riflesso dell’altro e sono intimamente collegati. L’universo, in sostanza, ha una natura frattale e ogni cambiamento nella nostra coscienza porta a un equivalente cambiamento macrocosmico nel mondo fenomenico. Nel Kybalion si dice: “grazie all’applicazione di questo Principio, si riuscì ad intravedere il volto dell’egizia Iside e si imparò a passare con intelligenza dal noto all’ignoto”, nonché “Con lo studio della Monade, l’ermetista comprende l’Arcangelo”.
Principio di Vibrazione
Non esiste uno stato di “riposo” della materia e dell’energia. Tutto si muove e tutto vibra. Al suo livello più fondamentale l’universo e ogni cosa che contiene non è altro che pura energia vibratoria che si manifesta in modo differente. Non esiste reale solidità e la materia non è altro che energia in vibrazione. Come dice il Kybalion:
“Tutto si muove, tutto vibra, niente è in quiete”
e ancora “Chi comprende questa grande regola, ha in mano lo scettro della potenza”. Più alta è la frequenza di vibrazione, più elevata è la posizione sulla “scala spirituale” e con la comprensione di tale autentica natura dell’universo, l’ermetista può esercitare il controllo sulle manifestazioni materiali.
Principio di Polarità
Tutto è duale, tutto è polarizzato.
Tutto è diviso in coppie di opposti che sono identici in natura ma diversi nel grado di espressione.
Ad esempio, una certa quantità di attenzione per il denaro è una virtù, come la parsimonia, ma se tale attenzione diventa ossessiva e parossistica, si trasforma in un vizio limitante, come l’avidità o la tirchieria. Gli estremi, dunque, si toccano. Tutti i paradossi possono essere riconciliati meditando su questo importantissimo Principio. Questa polarizzazione è ciò che il Mago deve rifuggire, cercando sempre di essere consapevole della sua “posizione” tra i due estremi e praticando, ad esempio, la meditazione sul Pilastro Mediano. Le polarità si possono sfruttare per ottenere risultati materiali, per manipolare i propri stati mentali e quelli del prossimo.
Principio del Ritmo
Tutto fluisce dentro e fuori, tutto ha le sue maree, proprio come i mari e gli oceani della Terra. Tutte le cose crescono e calano, proprio come le fasi lunari. Il moto del pendolo si manifesta in ogni cosa. Il ritmo si autocompensa. Per ogni azione esiste una reazione, per ogni innalzamento un abbassamento, per ogni aumento una diminuzione. Ciò vale anche per gli stati mentali ed è di fondamentale importanza. L’Ermetista comprende la natura fluida e ritmica dei cicli e in questo modo sfugge a gran parte degli effetti “ondulatori” e riesce a cavalcarli e a direzionarli con più efficacia. Come dice il Kybalion:
“I metodi d’uso, contro-azione e neutralizzazione del principio di polarità e di quello del ritmo, formano una delle parti più importanti dell’alchimia mentale ermetica”.
Principio di Causa ed Effetto
Ogni causa ha il suo effetto e ogni effetto ha la sua causa. La fortuna è il nome che gli uomini danno a una legge non ancora riconosciuta. Ci sono molti piani causali ma nulla sfugge a questa legge. Possiamo dividere, però, l’universo in due “macrocategorie”, il Piano di Causalità e il Piano dell’Effetto. Il primo è il regno mentale (un richiamo, quindi, al Primo Principio): il “perché”, la causa prima. Tutto il potere di provocare dei cambiamenti risiede qui. Il secondo, invece, è il mondo fisico/materiale: è la realtà manifesta e non contiene alcun potere di provocare autentici cambiamenti (non da un punto di vista magico-esoterico). Si legge nel Kybalion:
“coloro che giungono al Piano Causale riescono a dominare il proprio carattere, i propri stati d’animo, le proprie emozioni, e quindi tutto ciò che li circonda; diventando Causa anziché Pedina”.
Un Mago, infatti, è una forza attiva e creatrice e non reattiva e passiva.
Principio di Genere
La differenza di genere è in ogni cosa. Ogni cosa ha il suo principio maschile e femminile. Il genere mentale, la tendenza che abbiamo a identificarci con una delle due polarità, è lo stato di co-esistenza del principio maschile e femminile nella mente umana. Il nostro emisfero sinistro facilita grandemente il principio maschile o intelletto (logica, analisi, processi mentali lineari) mentre il nostro emisfero destro facilita il femminile (intuizione, creatività, compassione, processi mentali olistici e non-lineari). È importante sottolineare che quando si parla di “maschile” o di “femminile” nella tradizione ermetica si intende parlare di archetipi generali che nulla hanno a che fare necessariamente con la sessualità umana e con le sue mille mutevoli e differenti espressioni. In alcun modo la visione duale di tali principi estremi (che si ricollegano alle altre leggi già descritte) vuole essere una critica o una “gabbia” all’interno della quale codificare ed etichettare la varietà dei comportamenti sessuali umani. Tale Principio (nonché quello del Ritmo e della Vibrazione) sono certamente noti a chiunque pratichi la divinazione tramite l’I-Ching o si interessi di Taoismo e di Buddhismo. L’alternanza del maschile e del femminile consente una comprensione più completa e autentica dell’universo, laddove la rigidità e l’attaccamento a uno dei due poli porta a visioni distorte e nocive.
Naturalmente, queste brevi descrizioni non sono che la proverbiale “punta dell’iceberg” sull’argomento. I filosofi e i Maghi ermetici possono impiegare anche anni a meditare su un singolo principio per comprenderne tutte le sfaccettature e le conseguenze. Ciò che è importante tenere ben presente è che tali principi si applicano anche alla vita di tutti i giorni e tramite la loro comprensione è possibile “navigare” a vista in modo più consapevole e produttivo. Sono, in ultima analisi, sette chiavi interconnesse attraverso le quali possiamo interpretare la realtà e gli eventi attorno a noi.
Nai futuri articoli , come già detto, discuteremo di un Ottavo Principio e di alcune leggi minori guarderemo più da vicino il Kybalion