Geometria Sacra – Simboli : Il Fiore della Vita
Simbolo di “Inizio”, di quello che è vita e di ogni cosa. E’ lo schema della genesi in cui tutto c’è, e da cui tutto parte.
Unendo i centri di ogni sfera è possibile disegnare tutti i 5 “Solidi Perfetti” o “Solidi di Platone”: il cubo, il tetraedro, l’icosaedro, il dodecaedro e l’ottaedro. Questi sono la visualizzazione bidimensionale di tutte le forme che le molecole possono assumere e rappresentano quindi tutte le configurazioni che la materia che compone l’universo può avere.
E’ anche immagine dei modelli delle possibili realtà e creazioni che si ripetono in tutti gli elementi della Natura e nell’Uomo, come la geometria del girasole, della conchiglia del Nautilus, dei fiocchi di neve e quella in ogni altra cosa. Il Fiore della Vita nelle sue forme precise e regolari contiene la frequenza della vita e ne rappresenta l’unità, trasmettendo energia di perfezione e armonia. In tutte le culture la sfera, nella sua perfezione, rappresenta il Tutto o il Vuoto, il Dio, lo Spirito Cosmico. Il cerchio centrale del Fiore, in cui all’interno si formano i disegni di tre 8, uno orizzontale, uno verticale e uno obliquo, concentra vibrazioni cosmiche e convoglia nel suo interno, il quale a sua volta irradia all’esterno l’energia ricevuta, armonizzandola ed amplificandola.
Geometria
Il Fiore della Vita è costituito dalla ripetizione di un elemento fondamentale, chiamato il Seme della Vita.
Storia
E’ uno dei simboli più antichi, condiviso da diverse e distanti culture, attraverso tempi e luoghi differenti. Nonostante queste diversità il simbolo non è mai stato modificato radicalmente e si ha traccia di questa rappresentazione nelle civiltà Assire ed Egizie. Il più noto è quello presente nel tempio di Abydos ( immagine ), in una delle più vecchie città dell’Alto Egitto, che presenta le forme e proporzioni originali. Presente anche in tutto il resto del mondo a partire dalla Cina nella “Città Proibita”, in Giappone rappresentato in diversi templi, in India nel “Tempio d’oro” ed anche in Italia. Si ha traccia della rappresentazione su manufatti etruschi del VII secolo, e su più recenti edifici come la Chiesa di San Clemente a Roma o la Chiesa di San Fermo Minore a Verona.
Nella sua forma più semplice il “Fiore della Vita”, chiamato anche “Sesto giorno della Genesi” poiché ottenuto dalla rotazione di sei cerchi o sfere ( immagine ), corrispondenti ognuna ad un giorno della Creazione, rappresenta la struttura interna del Creato ed il suo completamento.
Era conosciuto, ad esempio, dai primi cristiani copti, che lo incisero sulle pareti del tempio di Ibis, a El Kharga o nelle mura dell’Osireion di Abydo; dagli Etruschi, raffigurato sullo scudo di un guerriero in un bassorilievo nelle rovine di Vetulonia; dai Cinesi, nell’ex dimora dell’Imperatore, inciso sotto le zampe di un leone solare; dagli Ebrei, che lo raffigurarono all’interno del Tempio di Gerusalemme e lo incidevano sugli ossari e sulle lapidi commemorative.
Presso gli antichi Celti veniva interpretato come simbolo in movimento e quindi rappresentava la potenza vivificatrice e generatrice del Sole: l’astro trasmetterebbe al segno il suo potere guaritore e protettivo. Propizierebbe, inoltre, una nascita e una vita fortunate: non sembra un caso, dunque, che questo simbolo lo si trovi molto frequentemente in luoghi bisognosi di protezione e di difesa, quali le serrature e le culle dei neonati.
Il fatto di essere riferito al numero 6, che simboleggia la Creazione, lo accomuna alla “Ruota della Vita” a sei raggi, che simboleggia l’alternarsi delle stagioni e delle vicende umane, e all’ “Esagramma” che, come il Fiore della Vita, è inscrivibile all’interno di una struttura perfettamente esagonale. Si tratta di un simbolo molto importante. Non a caso lo si trova spesso all’interno di alcune chiese, come la Basilica di San Clemente a Roma, una delle più importanti basiliche della cristianità. Ma anche nello Stato di Israele, sul Monte Sinai, in Giappone, Cina, India, Spagna, Italia e Germania.
La Sapienza Ebraica lo ha associato all’ “Albero Sephirotico” o “Albero della Vita” (o della Conoscenza), la cui struttura può essere costruita a partire da questo simbolo (fig. 3). Nella sua forma estesa (fig. 1), il Fiore della Vita riveste un’importanza notevole, perché viene riconosciuta nella sua struttura una matematica perfetta, con la presenza del “numero aureo” che è esotericamente considerato sacro, poiché in natura esso è presente in moltissime forme, nella materia visibile.
Gli antichi architetti lo hanno sapientemente inserito in ogni struttura da loro costruita, i pittori rinascimentali ne facevano un modello di perfezione nelle scene rappresentate con proporzioni, appunto, auree. Il fiore della vita veniva considerato dai simbolisti, dai primi iniziati e dalle scuole misteriche, quale punto di partenza per la costruzione dei “solidi platonici”, secondo un meccanismo che consente di passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità.
Il “Fiore della Vita” nasconde tra i suoi petali il “Frutto della Vita” (fig. 4 e 5), figura di grande importanza in quanto rappresenta la base di ciò che è conosciuto come “Cubo di Metatron”. Questo solido a sua volta contiene 4 dei 5 Solidi Platonici: cubo, ottaedro, dodecaedro ed icosaedro (fig. 6). I solidi platonici sono caratterizzati dalle stesse misure di lati, superfici ed angoli. Sono solidi inscrivibili in una sfera, e tutti quanti contengono al loro interno una stella tetraedrica, che può essere visto come un “Esagramma” che si estrinseca in forma tridimensionale (fig. 7).
Tutto ciò era parte integrante delle conoscenze iniziatiche della classe sacerdotale, particolarmente quella sumera ed egizia, e successivamente Templare, che vedevano in questi solidi la forma degli elementi:
Tetraedro = fuoco
Cubo = terra
Ottaedro = aria
Icosaedro = acqua
Dodecaedro = il superamento dei quattro elementi, la Quintessenza.
Solidi nel Fiore della Vita
Possiamo passare da un disegno bidimensionale ad uno tridimensionale disegnando alcune linee tra i punti di incontro delle circonferenze che tutte assieme formano il Fiore della Vita. Così potremo trovare un’infinità di solidi, questa volta osservabili in 3 diverse dimensioni, concentriche l’una dentro l’altra.
Per ogni Piramide a base triangolare e quadrata, per ogni Cubo, per ogni Ottaedro, per ogni Icosaedro e per ogni altro solido è quindi possibile addentrarsi con ancora di più nell’osservazione per poterne trovare una versione più piccola oppure ruotata nello spazio. (guarda lo slide )
Il Codice del Fiore della Vita contiene quindi tutta la sapienza ed è simile al codice genetico contenuto nel nostro DNA.
Questo codice genetico va al di là delle forme di insegnamento conosciute e lo si ritrova in tutte le strutture della nostra realtà. Tutte le frequenze della luce, del suono e della musica, si ritrovano in questa struttura geometrica, che esiste come uno schema olografico, definito nelle forme sia degli atomi che delle galassie.