Storia del Ghost Hunting Parte 8 : La fine dell’Ottocento e l’inizio di una nuova epoca di ricerca
Ed eccoci nel momento clou della consacrazione dello Spiritismo Moderno, che inizia in concomitanza con la nascita della tavola “parlante” più famosa: la Ouija, di cui dedicherò più articoli perché ha una storia davvero molto interessante. Il suo brevetto fu depositato nel 1890 per poi essere rilasciato l’anno successivo. In quell’anno fu pubblicato uno dei libri più singolari dell’epoca, Revelations of a Spirit Medium: Spiritualistic Mysteries Exposed, scritto da un autore anonimo che usava lo pseudonimo di “A Medium”. Questo libro svelava i trucchi utilizzati da falsi sensitivi e medium dell’epoca, poi in seguito rieditato e ristampato nel 1922 da Harry Price e dall’antropologo e ricercatore psichico britannico Eric John Dingwall (1890–1986). Revelations of a Spirit Medium Spiritualistic Mysteries Exposed
Il libro divenne importante storicamente perché fu fonte d’ispirazione per il mago Harry Houdini ad assumersi il compito di scovare i falsi sensitivi nei primi anni ’20. Un altro pioniere del giornalismo investigativo fu il britannico William Thomas Stead (1849-1912), autore del libro Real Ghost Stories, pubblicato sempre nel 1891. La cosa sinistra, è che lo stesso Stead scrisse due storie di fantasia raccontando disastri navali. Il primo nel 1886 dal titolo How the Mail Steamer Went Down in Mid Atlantic, by a Survivor (traducibile in “Come affondò il piroscafo Mail nell’oceano Atlantico, da un superstite”) in cui un marinaio britannico racconta il primo viaggio inaugurale di una nave, che si accorge dell’esiguo numero d’imbarcazioni di salvataggio non sufficienti a salvare tutti i passeggeri a bordo. La nave, nella trama, entra in collisione con un’imbarcazione a vela, a causa della fitta nebbia. Nel 1892, Stead scrive una seconda storia, From the Old World to the New (Dal vecchio al nuovo mondo), in cui si narra dell’equipaggio di un’imbarcazione che si reca in soccorso ai sopravvissuti della nave passeggeri RMS Majestic, che stava affondando per essere entrata in collisione con un iceberg nell’Atlantico settentrionale. La coincidenza con il disastro del Titanic del 1912 è davvero sorprendente, ma è ancora più strano pensare che lo stesso Stead morì in quel tragico incidente. Era, infatti, a bordo del Titanic fra i passeggeri di prima classe, poiché doveva partecipare a una conferenza di pace presso la Carnegie Hall di New York. Il racconto di Stead non fu comunque l’unico a “profetizzare” l’incidente del Titanic, perché sempre nel 1898 il romanzo Futility (Il naufragio del Titan) di Morgan Robertson, narrava di un transatlantico di grosse dimensioni che si scontra con un iceberg inabissandosi nell’oceano Atlantico.
Nel 1894, lo psicologo e filosofo statunitense William James (1842-1910), se pur originario irlandese, è eletto presidente dell’American Society for Psychical Research e considerato il “padre della psicologia americana”. Nel 1912 è pubblicato postumo il suo libro La volontà di credere e altri saggi nella filosofia popolare.