L’albero della vita è un simbolo e un archetipo che fa parte del mondo della mitologia, è legato soprattutto alla tradizione celtica e alla Cabala ma compare anche in molte altre civiltà.
L’immagine dell’albero della vita accompagna molte religioni e credenze, con il significato principale di un albero che serve a rappresentare il mondo e l’universo, oppure una particolare genealogia, assumendo il significato di albero genealogico.
A volte l’albero della vita assume il significato di albero della conoscenza che connette il mondo in cui viviamo con l’oltretomba o con il paradiso. Nel mondo della scienza Charles Darwin ha utilizzato l’immagine dell’albero della vita per spiegare la teoria dell’evoluzione.
L’albero della vita viene definito come un albero mistico e magico e costituisce un simbolo proprio di numerose culture fin da tempi molto antichi.
In generale questo albero simboleggia la fonte della vita con alcune sfumature differenti nelle varie culture.
Nell’albero della vita troviamo alcune parti principali: le radici, il tronco, le foglie e diversi tipi di frutti che maturano sullo stesso albero. Le radici sono profonde e rendono stabile l’albero della vita verso la terra mentre i rami si protendono verso il cielo. Alle foglie dell’albero della vita sono associate proprietà curative mentre i frutti sono un simbolo di nutrimento non solo concreto ma anche spirituale.
Non dimentichiamo che in tutte le culture l’albero è un simbolo universale della vita. Dona l’ossigeno che permette la nostra sopravvivenza e ci consente di avanzare nella nostra esistenza.
Gli alberi sono anche fonti di energia positiva e di vibrazioni naturali che ci donano maggiore energia ed è per questo motivo che ci sentiamo molto meglio dopo una passeggiata in un parco o in un bosco, muovendoci tra gli alberi.
L’albero della vita è uno degli archetipi più importanti della mitologia di diverse culture indoeuropee, asiatiche e americane precolombiane. Ovunque compaia, è un elemento straordinariamente importante, sviluppato indipendentemente da culture molto distanti nello spazio e nel tempo. È il simbolo centrale della Cabala, la dottrina esoterica dell’ebraismo medievale. Artisticamente, è un motivo ricorrente nel bacino mediterraneo e nel Vicino Oriente.
La figura dell’albero della vita
Visivamente, l’albero della vita è rappresentato nella maggior parte dei casi come un albero stilizzato dalla struttura simmetrica. Dal tronco centrale partono i rami con una struttura spesso “a pettine” e con dimensioni analoghe sia per i rami bassi sia per quelli vicini alla sommità. Alcune varianti dell’albero rimangono simmetriche ma dipingono una chioma intricata che può collegarsi ad un apparato radicale di dimensioni e forma analoghe. In alcune culture, come quella dell’Azerbaijan, l’albero della vita è associato al melograno.
Ne esiste anche una forma particolarmente stilizzata e geometrica che richiama una tabella, ed è la forma utilizzata nella Cabala. Proprio l’albero della vita legato alla religione ebraica e all’Antico Testamento è quello più celebre nella cultura occidentale.
L’albero della vita nella Cabala
Nella tradizione cristiana l’albero della vita compare nell’Eden, ma nell’originaria mistica ebraica è legato anche alla conoscenza. La sua struttura è quella di un diagramma “ad albero” che comprende 10 nodi, collegati da rami logici, che rappresentano la struttura della creazione e quindi l’origine della vita. L’albero della vita cabalistico risale a 4000 anni fa ed è descritto nella Genesi. Il libro della Genesi è attribuito ad Abramo, inventore del concetto stesso di “albero della vita”. Dalla radice divina dell’albero si sviluppano i rami della vita e della conoscenza, descritta come l’insieme dei concetti, delle dottrine e delle religioni. Nonostante la sua struttura di diagramma finito, questo albero è la chiave per scoprire infinitamente nuove verità. Potenzialmente può portare alla conoscenza infinita, divina.
La struttura dell’albero della vita cabalistico
L’originario albero della vita conta 10 nodi, o Sephirot, cioè i 10 numeri, e 22 rami che li collegano, per un totale di 32 elementi. L’etimologia di Sephirot, al singolare Sephira, viene da alcuni collegata alla radice della parola “zaffiro”, pietra di luce. I 10 Sephirot diventano così la rappresentazione di 10 luci divine, principi ispiratori e creatori originari. Ogni singolo Sephira è distinto dagli altri per caratteristiche, influenze e poteri.
I Sephirot sono divisi in tre colonne.
- La colonna di destra, con 3 Sephirot, rappresenta il maschile: è la colonna della saggezza e i suoi elementi sono l’aria e il fuoco.
- La colonna di sinistra, con altri 3 Sephirot, rappresenta il femminile, la parte materna. Qui si origina il Binah, ovvero la comprensione.
- La colonna centrale, con i 4 Sephirot rimanenti, è la forza neutrale che combina e bilancia le altre due.
L’albero della vita è fortemente intriso di riferimenti alla numerologia come porta di accesso a conoscenze esoteriche superiori. La lettura stessa che vede i numeri 1 (il singolo Sephira), 3 (le linee) e 10 (tutti i Sephirot) ritorna potente nel Cristianesimo, col concetto di unico Dio, Trinità e 10 Comandamenti. ( Dell’albero della cabala e della cabala parleremo approfonditamente nei prossimi articoli )
L’albero della vita nelle altre dottrine
La struttura dell’albero della vita al di fuori della tradizione cabalistica è molto più simile a quella naturalistica dell’albero botanico. Dal punto di vista del significato, l’albero della vita compare in diverse culture e tradizioni come elemento che rappresenta principalmente due aspetti della vita: la fertilità e l’immortalità.
In tempi molto più recenti c’è stata la ripresa scientifica dell’albero della vita nella sua accezione di albero filogenetico, ovvero di diramazione delle diverse specie secondo lo schema evoluzionistico di Charles Darwin.
Tornando alla simbologia tradizionale dell’albero della vita, una delle sue prime apparizioni avviene più di 4000 anni fa in Mesopotamia, nei pressi di Ninive. Qui appare scolpito in associazione alle divinità dell’epoca. Sebbene nelle tavole coeve non si faccia riferimento al nome di albero della vita, la sua struttura arborea a nodi e rami e la sua vicinanza alle divinità ne fanno un simbolo religioso assolutamente centrale.
L’albero della vita è presente anche nella millenaria tradizione Iraniana, dove è al centro di una leggenda di creazione e distruzione su cui si basa l’intera mitologia persiana.
Per rimanere nel Medio Oriente, l’albero della vita è chiamato anche albero dell’immortalità e ritorna nella tradizione islamica. Viene descritto come unico albero dell’Eden, a cui Adamo ed Eva non avevano accesso per volere di Dio. La rappresentazione artistica dell’albero della vita è un motivo ricorrente, fra l’altro, nella tessitura dei tappeti.
Le testimonianze americane precolombiane si suddividono fra quelle dell’America Centrale, dove “l’albero del centro del mondo” accompagna le celebrazioni, e quelle degli indiani del Nord America, secondo i quali l’albero della vita esisteva nel paradiso dei primi uomini e venne ripiantato sul dorso di una tartaruga gigante da una donna incinta, precipitata in mare dall’Eden: sotto a questo albero è nata la civiltà terrestre.
In Europa l’albero della vita ricorre nelle religioni pagane germaniche come “albero del mondo” e si ritrova anche nella cultura Turca, che lo celebra su tappeti e monete.
In Asia ricorre in Cina come albero dell’immortalità, che dà i frutti ogni 3 anni, e nel buddismo come albero immortale piantato da Buddha stesso.
L’Albero della Vita nella tradizione del popolo Celtico
Il popolo celtico era molto legato agli alberi. La tradizione ha fatto arrivare fino a noi l’oroscopo celtico a cui ad ogni periodo dell’anno è associato a un albero che dà un significato particolare alla propria data di nascita.
Nell’albero della vita celtico abbiamo rami che si intrecciano e si uniscono formando una trama complessa. Nella simbologia celtica il tronco dell’albero della vita rappresenta il mondo in cui viviamo. Le radici sono il collegamento con i mondi inferiori mentre i rami dell’albero ci portano verso i mondi superiori.
Per gli antichi Celti gli alberi rappresentavano il collegamento con il Mondo dello Spirito e con i loro antenati. L’Albero della Vita chiamato Crann Bethadh (in Gaelico), rappresenta così con il suo intrecciarsi di rami, la complessa trama della vita e il concatenarsi degli eventi, lungo un sentiero o percorso spirituale. ( ne parleremo nei prossimi articoli )