ABC dell’Alchimia e della Magia – Trattato teorico della Scienza dei Magi : LA NATURA ONDULATORIA DELLA MATERIA
Avendo già presentato ampiamente sia l’Alchimia che la Magia, di cui potete leggere gli articoli nelle relative categorie – Oggi partirò con il parlare di altri concetti essenziali comuni ad entrambe, che sono la base per comprendere queste materie così variegate e spesso incomprensibili.
ABC dell’Alchimia e della Magia – Trattato teorico della Scienza dei Magi
LA NATURA ONDULATORIA DELLA MATERIA
Generalmente quando si parla di alchimia si pensa ad un personaggio bislacco con barbone e tunica che maneggia all’interno della sua officina tra alambicchi, liquidi magici ed erbe rare.
Una favola per ben nascondere all’opinione pubblica la vera natura dell’alchimia: il laboratorio è il corpo stesso e gli strumenti sono già tutti lì nelle nostre viscere e nella nostra mente.
Per comprendere l’alchimia è necessario deprogrammarsi dalla dottrina ufficiale che vede l’uomo vittima di se stesso e degli eventi accidentali che ne determinano l’esistenza. E’ ora che si faccia veramente luce su questo aspetto della biologia umana che sfocia direttamente nella metafisica.
Per farlo è necessario dare una serie di definizioni che chiariscano al lettore che ciò che tratterò di seguito non è una favola o un racconto di fantascienza, ma piuttosto un qualcosa che è sempre esistito e che abbiamo dimenticato a causa di un ideologia oscurantista figlia del medio evo. L’epoca della caccia alla streghe ha ricacciato nel mistero e nel segreto quello che viene chiamato esoterismo oppure occultismo e che io invece considero una tecnologia alla stessa stregua dell’ingegneria elettronica o bio-chimica.
Prima di tutto è necessario parlare della natura della materia: come è stato dimostrato all’inizio del XX secolo esiste un equivalenza tra energia e massa e che gli insiemi energetici che normalmente definiamo come quark, elettroni, positroni non sono altro che contenitori di tale energia che messi in talune condizioni si comportano esattamente come onde elettromagnetiche (interferometria). Inoltre recenti scoperte hanno evidenziato, come nel fenomeno del Casimir Effect, si generino delle forze in spazi nanometrici apparentemente inspiegabili con la fisica classica. Non essendo un fisico non mi addentrerò nella spiegazione di tali effetti, ma mantenendo un linguaggio semplice dirò che :
ciò che costituisce il visibile e l’invisibile è composto da energia vibrante che in talune condizioni si condensa in massa. La massa posta in certe condizioni si ritrasforma nuovamente in energia vibrante.
La natura ondulatoria della materia è ben nota in fisica quantistica e non è affatto un caso che la configurazione di un qualsiasi atomo sia determinata da una funzione d’onda specifica, analogamente come nelle guide d’onda e nelle linee di trasmissione si formano delle onde stazionarie. Ritengo inoltre che lo spin elettronico, ovvero la caratteristica dell’elettrone di ruotare su se stesso provocando un campo magnetico, sia da attribuire sempre al fatto che in effetti esso sia costituito da un onda EM intrappolata in un punto di singolarità dello spazio-tempo.
La caratteristica di vibrazione della materia è normalmente percepita dai nostri sensi anche attraverso la termodinamica dei corpi che si esprime per esempio nell’espansione o la contrazione dei gas oppure il cambiamento di stato da solido a liquido e viceversa.
Un altro fatto su cui si dovrebbe focalizzare l’attenzione è che quello che noi chiamiamo massa in effetti per il suo 99% è invece vuoto. Siamo di solito abituati a visualizzare un atomo come una pallina solida ma in effetti si tratta di una nuvola elettronica nella quale la probabilità di esistenza dell’elettrone è definita appunto dall’equazione di Shrodinger, da cui si è evoluta successivamente la meccanica quantistica. Anche protoni e neutroni non sono insiemi pieni ma sempre nuvole di particelle chiamati quark. Se potessimo istantaneamente fermare le singole particelle ci accorgeremmo del fatto che quell’insieme che noi credevamo pieno era in realtà vuoto. Considerando inoltre che le stesse particelle non sono altro che una forma di energia condensata la considerazione finale è che di fatto ciò che consideriamo materia non è altro che un’ illusione. Lo scettico immediatamente sogghignerà pensando che non è possibile che quello che lui tocca con le sue dita di fatto non esista perchè sente una sensazione di pressione: in realtà ciò che succede quando il dito preme ad esempio contro un tasto è che il campo elettrico della nuvola elettronica che compone le cellule epiteliali del polpastrello entra in sovrapposizione con quella degli atomi che compongono la plastica del tasto. Quello che noi percepiamo come pressione non è altro che la forza respingente che si sprigiona tra due nuvole di elettroni e che attiva il sistema nervoso attraverso i recettori di pressione posti all’interno del polpastrello. Questo esempio dovrebbe fornire al lettore una più netta sensazione dell’illusorietà dell’ esistenza.
Un’ altra interessante informazione che proviene dalla teoria della superstringhe e del multiverso (M-Theory) vede l’universo nel quale siamo immerso come una delle tante ‘fettine’ di un sistema di infiniti universi. Tali universi condividono lo stesso spazio anche se la fisica classica dice invece che non potrebbero compenetrarsi. Invece per la meccanica quantistica questi universi possono coesistere a patto che la materia ‘vibri’ a frequenze differenti. Questo significa che in questo momento siete seduti davanti al vostro PC e nello stesso tempo magari vi sta passando attraverso una supernova.Utilizzando una metafora, è come se l’universo in cui siamo immersi sia una stazione radio che trasmette ad una certa frequenza. Gli altri universi sono altre stazioni radio che trasmettono a frequenze differenti con dei salti di frequenza tra una stazione e l’altra ben determinati. Utilizzando la manopola della radio cambiamo frequenza e in tal modo possiamo sintonizzarci su un altra stazione. Quindi più stazioni radio condividono lo stesso mezzo trasmissivo costituito dall’atmosfera terrestre. Uscendo dalla metafora, il multiverso è l’insieme di universi che vibrano a frequenze caratteristiche diverse e che condividono il medesimo spazio-tempo. La caratteristica che le onde possano condividere lo stesso mezzo utilizzando frequenze differenti è normalmente utilizzata nelle telecomunicazioni per multiplare più informazioni nel medesimo canale di comunicazione. Analogamente un oggetto può compenetrarne un altro a patto che i due oggetti esistano a frequenze vibrazionali differenti.
Tutto questo discorso sulle frequenze è necessario per comprendere il fatto che esseri biologici possono esistere oltre che su pianeti diversi dalla Terra anche in universi paralleli e perfino tra universi, ovvero in quel limbo che esiste tra due bande di frequenze che caratterizzano due singoli universi all’interno del multiverso.
Da Abc dell’alchimia e della magia – Francis Xavier
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Alkemill / LilithEye
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