ABC dell’Alchimia e della Magia – Trattato teorico della Scienza dei Magi : Multiverso e Piani Vibrazionali
Come abbiamo precedentemente descritto, tutto è energia compresa la materia che ne è la sua coagulazione. L’energia può trasportare onde o frequenze e una banda di frequenze compone un singolo universo all’interno del multiverso. Il centro banda di questo universo lo possiamo considerare alla stregua di un piano o sezione dell’ipercubo a 11 dimensioni che definisce il multiverso. Secondo la teoria inflattiva del multiverso l’energia fluisce da un universo all’altro abbassando la sua frequenza vibrazionale. Buchi neri e stelle sono i portali attraverso cui fluisce l’energia da un universo all’altro.
Secondo la teoria del ‘Bubble Universe’, ogni universo può essere immaginato come una bolla che contiene un mare di energia. Quando si apre in esso un varco, massa ed energia spiralizzano intorno a questo forodi uscita come attratti da una forza misteriosa sembrando scomparire all’interno di una zona oscura. In realtà l’energia cambia di frequenza e riappare all’interno di una nuova bolla originata dalla prima. Quando la seconda bolla ha raccolto sufficiente energia in essa si possono aprire ulteriori canali che danno origine a nuove bolle secondarie. L’insieme di queste bolle condivide lo stesso spazio-tempo ma è differenziato ognuno da una banda di frequenze che lo caratterizzano.Tutto il sistema può essere immaginato analogicamente come un insieme di laghetti posti ad altezze differenti sulla medesima montagna. Il laghetto che si trova nei pressi della cima del monte alimenta i laghetti a quota inferiore attraverso dei ruscelli. L’acqua scorrendo da un laghetto a quota superiore a quello di quota inferiore perde energia potenziale. L’acqua contenuta nel laghetto ai piedi del monte avrà l’energia più bassa dell’intero sistema. L’acqua riacquisterà la sua massima energia potenziale evaporando grazie al sole e riaddensandosi ad alta quota come pioggia nel laghetto in cima al monte rialimentando l’intero sistema. Questo significa che l’energia non si crea e non si distrugge: si trasforma. L’insieme di energia che riempie il multiverso, indipendentemente dalle vibrazioni che essa trasporta, viene chiamata quintaessenza o etere.
Il multiverso può essere a questo punto immaginato come una sorta di ‘cipolla’ ove ogni strato rappresenta un piano del multiverso incentrato su una banda di frequenze specifica. Lo strato più esterno della cipolla rappresenta l’ASSOLUTO, ovvero ciò che tutto contiene e che generalmente chiamiamo Dio, ovvero l’unità: tutto è contenuto in esso e tutto è Dio. Lo strato più inferiore di tutti è anch’esso l’ASSOLUTO. Quindi l’ASSOLUTO è rappresentazione del massimo e del minimo dell’insieme contenente tutte le intermedie frequenze vibrazionali dell’energia. Gli strati della cipolla esterni alimentano di energia quelli più interni attraverso delle porte di demodulazione attraverso le quali l’energia cambia di frequenza e viene adattata agli strati inferiori. A loro volta gli strati inferiori sono la base per quelli superiori. Gli strati più interni della cipolla rappresentano bolle del multiverso a frequenza inferiore. Non sappiamo esattamente quanti strati esistano tra la bolla che ci contiene e l’assoluto. Quello che possiamo comprendere è lo strato immediatamente superiore e quello immediatamente inferiore. Limiteremo quindi il nostro discorso a tre bolle o piani del multiverso: il piano mentale (o superiore), il piano fisico (o realtà) ed il piano astrale (o inferiore o inferi). Il sistema così descritto è sottoposto ad una serie di leggi e principi energetici che le contraddistinguono. La principale legge che regola l’assoluto è la CAUSALITA’ ovvero l’insieme di azioni e reazioni o cause ed effetto. Una causa può avere origine in un piano superiore e può avere attuazione in uno o più piani inferiori.
I principi energetici che regolano il piano immediatamente sopra al nostro sono le forze di COAGULAZIONE e DISSOLUZIONE rappresentate simbolicamente dall’ACQUA (triangolo con vertice in basso) e FUOCO (triangolo con vertice in alto). Queste forze regolano il passaggio dell’energia in materia (coagulazione) e della materia in energia (dissoluzione). Queste due forze sono costantemente in azione contemporaneamente e quando sono in equilibrio non occorre nessuna azione di trasformazione dell’energia o della massa.
Tale equilibrio è rappresentato dai due triangoli che si compenetrano formando l’esagramma del MACROCOSMO. L’azione di coagulazione e dissoluzione (SOLVE ET COAGULA) agisce sull’etereo quintaessenza di cui il multiverso è composto determinando effetti sull’equilibrio tra energia potenziale ed energia cinetica. Dissolvere significa trasformare energia potenziale in cinetica, coagulare invece trasformare energia cinetica in potenziale. La somma tra energia cinetica e potenziale nell’assoluto rimane comunque costante. Le particelle che compongono la materia, come abbiamo detto, sono punti di singolarità nello spazio-tempo, ovvero per dirla in termini analitici sono punti di accumulazione del tessuto spazio-tempo.
Possiamo immaginare questi punti come zone di distorsione spazio-temporale ove l’energia rimane intrappolata ovvero come delle ‘buche’ a forma conica rovesciata verso il basso in cui l’energia spiralizza e incomincia a vibrare e a roteare dando luogo al cosiddetto ‘spin’. Essendo le particelle dell’atomo formate tutte da energia intrappolata in singolarità dello spazio-tempo, la configurazione geometrica delle nuvole elettroniche e dei quark contenuti nei protoni e nei neutroni diverranno funzione dell’interazioni energetiche tra di essi dando luogo a un onda stazionaria che determina fra l’altro la configurazione orbitale dell’atomo. La tabella periodica degli elementi rappresenta atomi con differenti quantità di protoni, neutroni ed elettroni e caratteristiche fisiche diverse. La meccanica quantistica insegna che dato un fotone (ovvero un treno di onde elettromagnetiche coerente e polarizzato) di sufficiente energia che incidesse su una massa inerte (ovvero che un materiale che non può risentire dell’azione del fotone) produce la creazione di due particelle: il positrone e l’elettrone. Ponendo queste due particelle a distanza indefinita la meccanica quantistica ci dice che esse manterranno lo spin (ovvero il verso di rotazione) una rispetto all’altra. Ne consegue che le due particelle continueranno ad essere ‘collegate’ anche se spostate a distanza infinita tra di loro. La conseguenza diretta è che è possibile inviare informazioni tra un punto e un altro dello spazio agendo sullo spin di una delle due particelle ed istantaneamente la seconda particella assumerà un nuovo spin in coerenza con la prima. Questo fa comprendere l’esistenza di un ‘canale di ritorno’ tra le due particelle che è ortogonale all’iper-piano spazio-tempo costituito da 3 +1 dimensioni. Un’ altra caratteristica molto interessante delle particelle è la loro dualità. Esse appaiono in alcuni casi come corpuscolari ed in altri casi come ondulatorie ovvero assimilabili ad un onda elettromagnetica. L’esperimento della figura di interferenza prodotta da due fenditure in cui passano due elettroni oltre a mostrare la natura ondulatoria della materia, mostra un risultato inaspettato anche quando si spara un elettrone su una sola della due fenditure: si formano ugualmente delle figure di interferenza. O l’elettrone produce un’ interferenza con se stesso oppure occorre un’ interferenza con una particella ‘fantasma’: è come se l’elettrone stesso fosse passato contemporaneamente su entrambe le due fenditure. Quindi dato un elettrone e la scelta binaria tra due scelte di percorso, sembra che entrambe siano percorse. Questo dettaglio è molto importante per interpretare come si formino macroscopicamente gli effetti nel mondo reale.
Da Abc dell’alchimia e della magia – Francis Xavier
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