Genere: Femminile
Pianeta: Venere
Elemento: Acqua
Potere: Amore
Uso Magico:
- Usarne il succo negli incantesimi e le pozioni d’amore.
- Le foglie e i fiori possono essere aggiunte nel sacchetti per l’amore.
- Mangiare i frutti migliora il carattere; il succo si adopera negli incantesimi d’amore e i noccioli, portati addosso, attirano l’amore.
La polpa di questo frutto, spropositatamente zuccherata o unita al miele, viene bevuta dalle Streghe prima dei rituali per lenire i disturbi della gola e conservare un` appropriata intonazione. Si dice che, aggiungendo anche una minima parte di polpa d’albicocca durante la preparazione di qualsiasi cibo, questa aiuti ad alterare i gusti fino a renderli graditi a chiunque. Regalare un nocciolo d’albicocca si crede rappresenti un gesto d’amore verso chi lo riceve. C’è chi dice che eccessivi sentimenti di gelosia possano impossessarsi di chi abbia fatto uso di prodotti contenenti parti di quest’albero. Alcuni parlano di ossessione verso le persone, altri di ossessione verso cibi o oggetti, ed è ciò che, in fondo, accomuna le persone legate a questo splendido albero; ovvero una spiccata propesione ai legami, spesso morbosi e totalizzanti.
La Storia racconta poi che Alessandro Magno, in una delle sue campagne militari, abbia scoperto questa pianta e i suoi frutti e abbia deciso di portarla con sé; da qui Romani prima e Arabi poi l’hanno diffusa in tutto il bacino del mediterraneo, portandola in Sicilia, in Sardegna, sul Vesuvio e in tutte quelle zone d’Italia in cui ancora oggi vive e prospera.
Di sicuro tra i frutti più amati, l’albicocca è da sempre famosa per il suo profumo, naturalmente dolce, la consistenza e il colore che ne hanno fatto la fortuna nei secoli e nella letteratura, rimandando alla delicatezza femminile, all’amore e all’eros. “Siate gentili e cortesi con questo cavaliere… D’albicocche nutritelo”, ordinava Titania, regina delle fate, ai suoi sudditi tra le pagine di “Sogno di una notte di mezza estate”; era invaghita di un uomo e Shakespeare le fà utilizzare quello che nel ‘600 era considerato un frutto afrodisiaco e magico. Secondo alcuni – come Webster racconta tra le pagine de “La duchessa di Amalfi” – capace di indurre il parto e secondo altri vero e proprio presagio di fortune future, se comparso durante i sogni.
Sognarla in estate, secondo gli arabi preannuncia fortuna economica, mentre per gli induisti ci racconta di un matrimonio tardivo, però fortunato, benedetto dall’amore e dai figli.
Nei ricordi delle nostre nonne e secondo quella saggezza popolare tutta nostrana era invece annuncio di difficoltà, stanchezza e ostacoli lungo il nostro percorso. In particolar modo se i frutti apparivano in sogno secchi o malridotti.