ABC dell’Alchimia e della Magia – Trattato teorico della Scienza dei Magi : Piani vibrazionali ed elettromagnetismo
Partendo dalla fisica per conoscere la metafisica
Piani vibrazionali ed elettromagnetismo
Il comportamento ondulatorio della materia ci consente di considerare le particelle non più come unità puntiformi di cui si conosce velocità e posizione ma come una forma energetica distribuita spazialmente avente una certa probabilità di esistenza definita da una funzione d’onda. Incredibilmente quando proviamo a misurare la sua esistenza, attraverso particolari rilevatori, spariscono gli effetti ondulatori e la particella sembra riprendere la sua natura corpuscolare.
Il principio di indeterminazione di Heisenberg rappresenta lo scoglio sul quale il metodo scientifico ha mostrato tutta la sua limitatezza.
Le equazioni di Maxwell descrivono il comportamento delle onde elettromagnetiche dando una rappresentazione quantitativa del loro comportamento fisico in un perimetro circoscritto nel quale le misurazioni siano ripetibili. Il problema è che se le condizioni a contorno cambiano per tener conto, per esempio, delle variazioni che subisce la variabile tempo se il sistema di riferimento viaggia in prossimità della velocità della luce, ecco che è necessario apportargli delle modifiche: ne consegue che tali leggi sono solo un approssimazione e soprattutto non chiariscono la natura stessa dell’energia elettromagnetica. Dalle equazioni di Maxwell in poi, la fisica ha incominciato ha sfornare una serie di teorie piuttosto che leggi avvicinandosi sempre più al campo del metafisica, essendo di difficile attuazione studiare delle metodologie di misurazione che non influenzassero la misura stessa.
Ritornando alla natura ondulatoria delle particelle è interessante prendere inconsiderazione il parallelo tra la generazione della coppia positrone-elettrone da un fotone e le onde rifratta e riflessa che si generano se un fascio luminoso incontra un mezzo di densità maggiore (come ad esempio l’acqua). In entrambi i casi abbiamo un treno di fotoni che passa da un mezzo di impedenza Z’ ad uno di impedenza Z”, e che quindi subisce un disadattamento di impedenza. Questo fenomeno avviene anche nella radio-propagazione attraverso cavi coassiali oppure guide d’onda: si generano due onde, una che continua a procedere nel verso di propagazione dell’onda originale ed un altra che procede in senso inverso sovrapponendosi con l’onda che l’ha generata dando luogo ad interferenze tra di esse. Quindi ciò che crea nel mondo fisico una particella di materia, con una massa e una conseguente gravità anche se impercettibile, è il passaggio di un fotone di sufficiente energia per un disadattamento di impedenza dovuto alla differenza di densità tra i mezzi che l’onda attraversa.
Se consideriamo che il mezzo che percorre l’onda è comunque l’etere (il vuoto pieno di energia) e che la massa non è altro che un insieme di punti di accumulazione dell’etere nello spazio-tempo, ne consegue che la creazione di particelle di materia-antimateria da un fotone è dovuta all’impressione che il fotone imprime sul tale mezzo plastico dall’accumularsi dei treni d’onda nel punto nel quale si ha la massima derivata di impedenza tra i due mezzi. Se elettrone e positrone vengono fatti annichilire l’uno con l’altro si riotterrà il fotone originario essendosi dissolti i due punti di singolarità di materia ed antimateria precedentemente originatisi.
Le forze che normalmente governano la fisica del nostro universo sono il campo magnetico, il campo elettrico e il campo gravitazionale. Ci sono poi le forze nucleari deboli e forti che si originano a dimensioni atomiche.
Il campo gravitazionale, per quello che abbiamo appena detto, è il risultato dell’effetto di sovrapposizione di milioni, miliardi o trilioni di punti di accumulazione che determinano una curvatura dello spazio-tempo intorno alla massa da essi composta.
Il campo elettrico di una particella si trasmette radialmente rispetto al punto in cui è imprigionata l’energia vibrante dell’etere che la costituisce. Il campo elettrico è un effetto legato al piano a più alta frequenza vibratoria del piano fisico in cui è intrappolato l’etere. Se un elettrone viene accelerato da un potenziale elettrico, il movimento cinetico della particella imprimerà nell’etere una specie di scia ortogonale al senso di avanzamento, che normalmente chiamiamo campo magnetico.
Il campo magnetico è un effetto legato al piano a più bassa frequenza vibratoria rispetto al piano fisico a cui appartiene l’elettrone. La scia provocata dalla particella nel piano fisico è in grado di porre in movimento altre particelle dello stesso piano attraverso il fenomeno di induzione elettromagnetica descritta dalle equazioni di Maxwell. Il fotone a sua volta è una particella con massa zero composta da due onde elettrica e magnetica ortogonali tra loro.Va ricordato inoltre che l’esistenza di una particella in un particolare universo è data dalla frequenza di vibrazione dell’etere in essa contenuta che in qualche maniera ha a che fare con il suo spin. Cambiando la frequenza di vibrazione la particella svanisce da un universo per riapparire in un altro universo avente una banda di frequenze con essa compatibile.
Continuando a trattare di meccanica quantistica non possiamo non fare riferimento ad una tipologia di elementi della tabella periodica chiamati metalli-non metalli ovvero i semiconduttori
: nella fabbricazione di microchip sono solitamente utilizzati come materiali di base il silicio ed il germanio. Se all’interno della struttura cristallina di questi materiali vengono posti altri elementi, come Alluminio o Fosforo, si ottengono importanti effetti quantistici che sono alla base della costruzione dei transistor e dei LASER a stato solido. L’ossido di silicio (SiO2) è normalmente presente nella sabbia del mare oppure nei cristalli di quarzo nella roccia ed ha proprietà piezoelettriche ed elettromeccaniche interessati: esso viene utilizzato come elemento per i circuiti oscillanti per la proprietà per la quale se sottoposto ad un campo elettrico la sua struttura cristallina incomincia a vibrare variando di conseguenza la sua impedenza. Inoltre se posto sotto sforzo meccanico si creano delle polarizzazioni elettriche molto forti in piccoli frammenti di materiale tali da essere sfruttate per generare archi elettrici. Durante lo sforzo meccanico inoltre si possono notare emissioni di fotoni, il che fa pensare alla possibilità di sfruttare tale materiale per trasformare un azione cinetica della materia in energia elettromagnetica. Secondo quanto detto prima,l’effetto va inteso come una trasformazione dell’energia vibrazionale dell’etere dal piano fisico ai piani vibrazionali superiore (campo elettrico) ed inferiore (campo magnetico). La cosa avviene anche in senso contrario: se su un semi conduttore vengono fatti incidere dei fotoni, si produce al suo interno un campo elettrico. Tale effetto è impiegato nei foto rivelatori, nelle camere CCD o nei pannelli solari.
Per finire questa piccola escursione nella fisica e nella meccanica quantistica dobbiamo citare le scoperte di Nikola Tesla, uno scienziato vissuto a cavallo del 1900 contemporaneo di Einstein ed a cui è stata dedicata l’unità di misura del magnetismo che si esprime appunto in Tesla. Il suo lavoro fu particolarmente incentrato sulla trasmissione dell’energia elettromagnetica e sui motori elettrici. A Testla è dovuta la trasmissione della corrente elettrica alternata che ha soppiantato l’uso della corrente continua. Tesla ha inoltre inventato un meccanismo per trasmettere l’energia attraverso il vuoto, anziché attraverso i fili di rame, come ancor oggi siamo costretti a fare.
Il sistema diTesla è costituito da una bobina con geometria a spirale e una palla di materiale conduttivo: la bobina è necessaria per creare una sorta di vortice elettromagnetico grazie alle cariche che scorrono nel conduttore spiralizzando verso il centro; la palla serve da condensatore per concentrare sulla sua superficie le cariche elettriche provenienti dalla bobina. Il circuito è connesso ad un trasformatore e termina a terra. Attraverso il trasformatore nel circuito primario è possibile iniettare energia attraverso impulsi ad onda quadra a bassa frequenza. Il circuito secondario è sostanzialmente simile al primario con la differenza che la spirale gira al contrario. Al trasformatore del circuito secondario viene connesso in parallelo un condensatore ed il carico resistivo. Il fatto interessante è che se si utilizzano più circuiti secondari, tutti ricevono la stessa quantità di energia, il che viola la legge di bilancio energetico e non è spiegabile dalla fisica classica. Un’ altra cosa interessante è che il secondario può essere utilizzato separatamente per canalizzare l’energia proveniente da alcuni punti di emissione della terra, chiamati VORTICI. Lo sfruttamento di tali vortici consentirebbe di donare al mondo energia gratuita ed abbandonare definitivamente l’utilizzo degli idrocarburi. Si dice che lo stesso Tesla avesse inventato un automobile elettrica che funzionava sul principio di canalizzazione di queste forze cosmiche.
Ritornando ai vortici, la NASA ha recentemente scoperto che esistono delle emissioni di energia che fluiscono dal sole e terminano sulla terra, come una sorta di ‘tubi’ che penetrano la magnetosfera. L’effetto viene chiamato FTE o Flux Transfer Event ed avviene come una sorta di scariche massive tra Sole e Terra. Probabilmente l’effetto è legato al complesso meccanismo delle macchie solari (SUNSPOTS) su cui ritorneremo in seguito. La macchina di Tesla non sarebbe basata su onde elettromagnetiche tradizionali,ovvero quelle trasversali o TEM, ma su quelle longitudinali o LEM.
Le onde LEM sono assimilabili alle onde di pressione che si propagano negli abissi marini, mentrele onde TEM a quelle che si propagano sulla superficie del mare. Come tutti abbiamo sperimentato le onde di pressione rappresentate dalla corrente marina sono più efficaci delle onde superficiali. Inoltre le onde LEM sembrano che si propaghino istantaneamente analogamente a quando si prende un panno da due lembi e se ne tira uno. L’altro lembo riceve immediatamente la forza longitudinale esercitata sul primo lembo, dovuta alla tensione del panno. La stessa cosa non succede se si fa oscillare uno dei due lembi, originandosi un onda trasversale che si propaga nella direzione del secondo lembo. La differenza quindi sembra che stia nella velocità di propagazione:le onde TEM si propagano alla velocità della luce mentre le onde LEM sembrerebbe che si propaghino ingannando il fattore tempo analogamente come riscontrato negli interferometri ottici non lineari usando onde a coniugazione di fase.
Da Abc dell’alchimia e della magia – Francis Xavier
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Alkemill / LilithEye
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