Calendario Wicca – Festività – 18 Maggio: Festa di Aradia
Il 18 maggio è il giorno in cui si celebra la festa di Aradia, ci sono molti miti e leggende legate al culto di aradia, e nella stregoneria il suo nome ricopre una parte molto importante.
Chi è Aradia?
Lei è la figlia di Diana, Regina della notte, Regina delle streghe, Signora della Luna e di Lucifero(Splendor), Signore del Sole, della Luna e delle Stelle, il Portatore di Luce.
Sappiamo anche che è stata mandata sulla Terra ad insegnare la stregoneria a chiunque avesse voluto imparare dalla sua scuola. Completata la sua missione è tornata da sua Madre Diana. Ma chi è in realtà Aradia? Lei è la prima tra le streghe, l’archetipo stesso della strega, l’essere Strega. In Lei vi è quindi tutta la Sapienza Magica, la Conoscenza Arcana di tutte le cose.
Da Lei proviene tutta la magia che dalle origini è stata usata dall’uomo. Lei quindi è nel Mondo,in ogni pianta,animale,uomo o donna. E’ Aradia che ci parla quando consultiamo un qualsiasi Oracolo,quando siamo in meditazione, quando ci capitano eventi che ci insegnano qualcosa di nuovo sulla magia, quando sentiamo che un procedimento magico che siamo in procinto di mettere in pratica è giusto o sbagliato, quando sentiamo l’energia di un incantesimo vibrare in noi.
Aradia è sempre con noi, sta a noi cercarla, parlarle, vederla, amarla.
Ma, la Santa Strega è anche la porta per entrare nel regno degli Spiriti e la chiave per aprirla, è la luce che ci conduce alla presenza degli Antichi Dei, Diana e Lucifero.
Aradia è inoltre colei che è diventata Uno col divino, diventando Lei stessa il divino, l’Uno, l’Assoluto, Diana e Lucifero nello stesso momento. Il Tutto.
Aradia per Leland
Charles Godfrey Leland (1824-1903), scrittore, giornalista e folclorista americano, affermò che la maggior parte del suo libro si basava su un manoscritto ricevuto da una donna di nome Maddalena, che riportava nel dettaglio le credenze di una tradizione sconosciuta di stregoneria religiosa toscana. Avrebbe ricevuto il manoscritto nel 1886, durante un soggiorno in Italia. Alcuni sostengono che la donna in questione fosse Margherita Zaleni, una chiromante, che avrebbe iniziato lo stesso Leland alla stregoneria. Aradia, o il Vangelo delle Streghe comincia con la nascita di Aradia da Diana e dal fratello di questa, Lucifero, descritto come il dio del sole e della luna, il dio della luce (splendor), tanto orgoglioso della sua bellezza, che per il suo orgoglio fu scacciato dal paradiso. Il discorso si sposta poi sulla situazione di oppressione sociale dei poveri dell’epoca che per sfuggire alla schiavitù dei ricchi e dei potenti spesso si trasformavano in briganti e assassini. Aradia viene quindi inviata in loro soccorso come maestra di arti stregonesche e protettrice
« Un giorno Diana disse a sua figlia Aradia
È vero che tu sei uno spirito,/ ‘Ma sei nata per essere ancora /Mortale, e tu devi andare /Sulla Terra a fare da maestra /A donne e uomini che avranno /Volontà d’imparare alla tua scuola /Che sarà fatta di stregonerie. /Non devi essere come figlia di Caino /E della razza di quelli che son divenuti, /Scellerati e infami a causa dei maltrattamenti, /Come Giudei e Zingari, /Tutti ladri e briganti, /Tu non diventerai…
/Tu sarai (sempre) la prima strega… »
La resistenza sociale si esprime quindi anche nell’opposizione alla religione dei potenti, vista anch’essa come strumento d’oppressione:
« Quando i nobili e i preti diranno:
“Dovete credere nel Padre, nel Figlio /e in Maria”, rispondetegli sempre: /Il vostro Dio Padre, suo Figlio e Maria /Sono tre diavoli… /Il vero Dio Padre non è il vostro Dio /Ed io sono venuta /Per distruggere i malvagi
/E li distruggerò… »
Il testo si presenta quindi come un vero e proprio vangelo, inverso nel genere (la divinità è donna, come il suo inviato messianico) e nei mezzi di salvezza (uccisione dei potenti, maledizioni, fatture…), ma ricalcato nella forma sulla tradizione orale dei testi del Nuovo Testamento. Così Aradia assicura il riscatto ultraterreno ai poveri e agli oppressi
« … Nell’altro mondo conoscerete la gioia; E chi vi ha fatto torto conoscerà invece il dolore… »
e una volta compiuta la sua missione, ritorna alla madre Diana, ma promette ai suoi discepoli di continuare a soccorrerli, insegnado loro un rituale da svolgersi nelle notti di luna piena, per adorare lo spirito di Diana e continuare ad apprendere la stregoneria.
« Quando io avrò lasciato questo mondo,
/Di qualsiasi cosa avrete bisogno, /Una volta al mese, /Quando la luna è piena… /Venite in luogo deserto, /Nella selva, tutte insieme, /E adorate lo spirito onnipotente /Di mia madre Diana, e a colei che voglia /Apprendere la stregoneria, /Mia madre le insegnerà ogni suo segreto »
Il testo presenta poi essenzialmente una raccolta di invocazioni, leggende e testi di incantesimi, forse frammenti di una saggezza popolare femminile, mantenuta in vita attraverso i secoli.
L’opera di Leland ha costituito un importante punto di riferimento nella stesura dei testi originali della Wicca. Alcune Tradizioni wiccan usano il nome di “Aradia” per indicare la Dea o la “Regina delle Streghe”. L’Incarico della Dea, un importante passo della liturgia wiccana, si ispira al discorso attribuito ad Aradia nel primo capitolo del libro, cosi come anche altre formule rituali sono liberamente ispirate a vari passi dello stesso. Aradia è stata da allora genuinamente adottata come divinità, ispiratrice e protettrice della stregoneria, in molti pantheon wiccani.
Canto di Aradia
Canto per evocare Aradia, il suo spirito,
la sua presenza e le sue benedizioni.
Io sono la volontà degli Dei,
io sono la vita.
Io sono la Signora del plenilunio,
colei che ritorna per ricordare
ai Figli del Cielo l’Antica Arte.
Io sono la Dea dell’amore
che stende un mantello di stelle sopra la notte.
Io annuncio l’alba e saluto il tramonto.
Io possiedo il segreto di ogni incantesimo.
Io sono colei che comanda la folgore.
Io sono la rugiada che scende sui prati fioriti,
la linfa che scorre nei boschi,
che anima i venti e le acque,
che sposa e feconda la terra,
che nasce nel fuoco
e alimenta la fiamma perenne
che grida giustizia agli Dei.
Io sono colei che sconfigge la morte
e spezza le catene della paura,
io sono lo Spirito puro della Natura,
lo Spirito libero dell’universo.
Io sono la Gloria immortale
della verità mai tradita.
Io sono l’amore,
io sono la vita.
Io sono la figlia
della Luce infinita.
Meditazione con Aradia
Questa meditazione deve essere svolta in un luogo tranquillo,a casa o all’aperto,sicuri di non essere disturbati.
OCCORRENTE: una candela bianca,una campanella.(Oltre a questo può essere usata qualsiasi
altra cosa vi piaccia,un incenso particolare,fiori,offerte preparate precedentemente ecc.)
PROCEDIMENTO: Dopo aver calmato la nostre mente consapevole,attraverso la respirazione(inspirare contando fino a tre,trattenere il respiro contando fino a tre,espirare contando sempre fino a tre.Ripetere cicli di respirazioni fino a quando ci si sente tranqulli),suoniamo la campanella per allontanare le energie negative accumulate intorno a noi,e visualizziamo un cerchio d’energia.Potremmo tracciarlo con il coltellino per le erbe,con uno usato appositamente per questo scopo,con il nostro dito.quindi seduti al centro del cerchio chiamiamo Aradia,La chiamiamo con la voce,con la mente ,col cuore.Dobbiamo sentire il forte desiderio di comunicare con Lei,fin quando non sentiamo la sua presenza.Alchè,non dobbiamo fare altro che ascoltare col cuore ciò che Lei ci vuole dire.Potremmo ricevere immagini,sentire una voce,ricordare qualcosa.Sono infiniti i modi con cui Aradia comunica con noi.
Al termine non dimentichiamo di ringraziarLa.
Aradia il Vangelo delle streghe