Calendario Wicca – Festività : 15 Giugno Festa di Baldur / Baldr / Balder
Il 15 Giugno di festeggia il dio Norreno Baldr (Baldur) dio di luce, e si ricorda la sua triste leggenda, secondo la quela Loki lo uccise con un ramo di Vischio.
Baldur Re della Quercia?
In Scandinavia il falò del Solstizio era il “fuoco di Baldur”. Baldur, figlio di Odino, era il giovane dio che veniva ucciso nel fiore degli anni e probabilmente nell’antichità si sacrificavano uomini per rappresentarne la morte. Forse Baldur era uno spirito della vegetazione, lo spirito della quercia celebrato da alcuni miti nordici e celtici. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell’Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell’anno crescente (cioè della metà dell’anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell’anno calante (la metà dell’anno in cui la notte prevale sul giorno).
Se in inverno era il Re dell’Agrifoglio a soccombere, a Litha-Casmaran era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all’avversario. E questo spiega perche i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia… la quercia fiorisce intorno a Casmaran e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante. La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T. Non a caso la Festa di Baldur cade dopo la Festa della Quercia nel Calendario Pagano delle Festività.
La Leggenda di Baldur (Baldr)
Balder, dio della luce, era tormentato dagli incubi. Pur sapendo di essere amato da tutti per la sua bontà e la sua bellezza, ogni notte sognava che qualcuno stesse per ucciderlo. Il padre Odino, dio della guerra, era preoccupato. Così, in groppa al suo cavallo dalle otto zampe, si reco’ a Niflheim, la terra dei morti, dove c’era la tomba di Volva, la veggente che conosceva i segreti del futuro. Odino, con le sue arti magiche, la costrinse a uscire dalla tomba e la interrogò. «Presto per Balder si mescerà birra e idromele» rispose Volva, volendo significare che il dio sarebbe morto. Odino domandò come sarebbe avvenuto e Volva disse: «Sarà Hoder, il dio cieco, a ucciderlo». Ritornato tra gli dei, Odino informò la moglie Frigg del destino che attendeva il figlio. Frigg partì subito per un lungo viaggio, attraversando tutti i paesi del mondo. A ogni cosa che incontrava faceva giurare di non fare mai del male a Balder. Giurarono tutti: l’aria e l’acqua, la terra e il fuoco, le piante, gli animali e le pietre. Solo la pianticella del vischio non giurò. Frigg, infatti, l’aveva ritenuta troppo debole e innocua per costituire un pericolo.
In questo modo Balder divenne invulnerabile e ciò fu per gli déi un’occasione di divertimento. Gli tiravano sassi e frecce, lo trafiggevano con le lance, lo colpivano con le spade… Ma nulla poteva ferire il giovane Balder. Solo Loki, dio della distruzione, non partecipava. Egli amava gli scherzi crudeli e quel gioco innocuo non lo divertiva affatto. Così, mutate le sue sembianze in quelle di una vecchia, si recò da Frigg e con l’inganno venne a sapere dalla dea che il vischio non aveva giurato. Allora andò nel bosco e ne prese un ramo che cresceva sul fusto di un melo. Con esso costruì un bastoncino dalla punta affilata, quindi si recò all’assemblea degli dei. Come al solito gli dei erano impegnati nel gioco di colpire Balder. Loki si avvicinò al cieco Holder e gli porse il bastoncino di vischio. «Prova a colpire Balder con questo» gli disse. Hoder replicò: «Come posso colpirlo se neppure lo vedo?» Ma Loki lo rassicurò: «Non temere, guiderò io la tua mano». Hoder lanciò il bastoncino e colpi Balder. Il vischio penetrò nelle sue carni e lo uccise.
Tratto da “Miti e leggende di tutti i tempi” editore HAPPY BOOKS
Narra la leggenda che Balder, morendo, cadde su un cespuglio di agrifoglio, spruzzandolo di sangue, mentre le lacrime di Frigg si trasformarono in perle che rimasero per sempre ad ornare la pianta del vischio. Frija, Freya, chiamata anche Frigg nella mitologia scandinava.
È la moglie di Wotan – Odino. Protettrice dell’amore, dell’unione sessuale e della fertilità.
Il suo nome sopravvive in inglese nel termine Friday (Frigg’s-day).
Interpretazione del mito di Baldr
Il mito di Baldr è stato variamente interpretato. C’è chi lo ha visto come un mito legato al ciclo annuale del tempo, che si tratti dell’accorciarsi delle giornate o del ritorno della fertilità. In tal senso la morte di Baldr troverebbe analoghi in area mediterranea e mesopotamica, nelle figure di Attis, Tammuz, Adone, Osiride, Orfeo. È da notare tuttavia che Baldr in quanto tale non presenta i tratti precisi di un dio della fertilità e, inoltre, non è previsto per lui un ritorno stagionale dal regno dei morti se non successivamente al Ragnarök, cioè alla fine di questo mondo. Delle analogie piuttosto precise sono state invece trovate nel dio finlandese Lemminkäinen, ucciso da un mandriano cieco armato di una semplice canna, arma all’apparenza inoffensiva come il vischio di Höðr. C’è chi ha visto la morte di Baldr come un tipico sacrificio odinico. Non era insolito che Odino facesse uccidere tramite sacrificio rituale i guerrieri che desiderava avere con sé, o sottrarre al mondo in vista di suoi scopi futuri. Baldr sarebbe quindi simile a una figura come Víkarr, mentre Höðr non sarebbe altro se non una manifestazione di Odino stesso (il quale è cieco da un occhio o, in alcuni casi, da entrambi). Il figlio di Odino, Baldr, dio della luce, condivide con figura cristiana l’essere un dio morto e risorto, e ci sono alcune somiglianze tra i miti della loro resurrezione: Mentre per il dio norreno interviene Hermóðr per riportarlo fra i vivi, il quale scende nell’Hel e prega l’omonima dea di lasciare libero il fratello, dopo il rifiuto di questa di aprirgli il cancello Helgrind, lo scavalca con un balzo, in modo che possa uscirne ancora vivo, in maniera simile, anche Gesù, nei tre giorni durante i quali il suo corpo era nel Sepolcro, andò nell’Inferno a liberare le anime dei giusti, che erano confinate lì poiché seguivano la vecchia alleanza, le porte del regno dove dimora Lucifero sono chiuse, e lui le sfonda e le calpesta, oltrepassandole. Il giovane Hermóðr non riesce nel suo intento e Baldr ritornerà dopo il Ragnarök per ricreare la stirpe divina. Similmente anche Gesù tornerà dopo la fine del mondo per governare su un mondo rinnovato. Per quanto riguarda queste somiglianze non è ovviamente possibile verificare se siano semplici coincidenze o se effettivamente la figura di Baldr sia stata avvicinata (e di quanto) all’immaginario cristiano in un’epoca, quella attorno al X secolo, in cui, in area scandinava, convivevano fianco a fianco l’antico politeismo e il nuovo monoteismo.