Calendario Wicca – Festività : 8 Luglio – Festa dell’ Agrifoglio
“Ed ecco l’agrifoglio che è così generoso:
compiacere tutti è il suo intento
ad eccezione di lords e ladies, distaccati da tutto questo,
chiunque inveisca contro l’agrifoglio
d’un balzo sarà appeso su in alto. Alleluia.
Chiunque canti contro l’agrifoglio
Può piangere e torcersi le mani”
Come in ogni inizio di periodo nel calendario delle festività pagane è dedicato ad un albero, l’8 Luglio giorno in cui inizia Tinne è dedicato all’Agrifoglio.
L’agrifoglio
Le prime tracce del Re Agrifoglio risalgono al XII Secolo. Era la trasposizione dell’antica entità chiamata Uomo Verde. Ho sempre percepito l’agrifoglio come qualcosa che proietta uno straordinario senso di forza e chiarezza, una forma dignitosa di fermezza, prodotta dall’equilibrio fra testa e cuore. Grazie a quest’equilibrio, non solo si vedono chiaramente tutti gli aspetti di una decisione, ma si prova anche una sincera compassione per tutte le persone coinvolte. Una volta che mi sentivo giù, mi ritrovai a stringere fra le mani una foglia d’agrifoglio. Le spine non penetravano nella pelle, ma producevano un leggero dolore, era come se qualcuno mi dicesse: “Fatti coraggio! sei in grado di affrontare tutto quello che ti succede!”.
Tre frammenti andavano mangiati di mattina e tre di sera dopo i pasti (il numero tre ricorre spesso, in quanto numero sacro per il Piccolo Popolo).
L ‘agrifoglio è l’unico albero sempreverde dell’Europa Nord occidentale. È presente anche nell’ Europa Centrale, dove tuttavia, rimane delle dimensioni di un arbusto. Le foglie lucide, cerose, spesse, con spine ai bordi, sono sorprendenti. Le spine delle foglie sono aguzze, ma si ammorbidiscono verso la parte superiore della chioma (quella che gli animali non possono raggiungere).
Spesso l’agrifoglio tende a socializzare con la quercia e la sua distribuzione è simile. L’agrifoglio non resiste alle gelate dei duri inverni, e non si trova perciò in Europa Orientale. Ha bisogno di un’alta foresta che protegga dal freddo. Cresce in pascoli boschivi e in boschi decidui aperti, preferibilmente di querce. È anche l’unico albero che può vivere all’ombra del faggio. Cresce con pazienza e lentezza, di conseguenza il suo legno è di altissima qualità, duro, resistente e pesante. L ‘agrifoglio non chiede molto al suolo, cresce su terreni sabbiosi, leggermente acidi e calcarei. Gli alberi di agrifoglio possono raggiungere i 250-300 anni di età. Ci sono alberi maschi e alberi femmina. L ‘agrifoglio inizia a fiorire quando raggiunge i 20 anni circa: i fiori sono piccoli, bianchi e leggermente profumati, e appaiono in maggio e in giugno sui nodi delle foglie. In genere l’ albero è dioico (maschio e femmina), ma dove la distribuzione è troppo sparsa per la fertilizzazione (tramite insetti), l’agrifoglio crea degli individui che assicurano la continuazione locale della specie producendo entrambi i tipi di fiori su un solo albero. Le bacche, inizialmente verdi e poi, in autunno, di un bel rosso brillante, restano appesa all’albero per tutto l’inverno, rappresentando un’importante fonte di nutrimento per gli uccelli. I semi cominciano a germogliare solamente dopo il secondo o terzo anno.
L’agrifoglio nel Folklore
L’agrifoglio è comunemente usato in tutto il mondo come una decorazione natalizia, una consuetudine derivata da antichi romani che inviavano rami di agrifoglio e altri regali ai propri amici durante i Saturnali, la festa romana di Saturno, che si teneva intorno al 17 dicembre, per celebrare il solstizio d’inverno. Nel folklore pagano, l’agrifoglio è associato allo spirito della vegetazione e le forze calanti della natura, antropomorfizzata in una figura mitica chiamata “il Re Agrifoglio”, che regola la natura durante il suo declino, a partire dalla metà del solstizio d’estate (Litha – 21 giugno) fino alla metà del solstizio d’inverno (Yule – 21 dicembre). Ad ogni solstizio del Sabbat, il Re Agrifoglio e suo fratello, il Re Quercia, si impegnano in combattimento rituale per attirare le attenzioni della Dea, con la quale il vincitore presiederà la natura nella seconda parte dello stesso anno.
Nella sua personificazione, il Re Agrifoglio è spesso raffigurato come un vecchio vestito con abbigliamento invernale, con una ghirlanda di agrifoglio sulla sua testa. A Yule, dopo la sua battaglia con il Re Quercia, la nuova luce del dio – sole riemerge per incoraggiare la crescita della pianta in occasione del nuovo anno. Dopo l’avvento del cristianesimo, durante il Natale e il Capodanno, la tradizione celtica afferma che un uomo molto vecchio, completamente vestito e ricoperto di rami di agrifoglio e foglie, cammini insieme ad una donna era anche vestita di edera (Ivy – la controparte femminile di Holly) e insieme sfilino per le strade, in silenzio, verso il nuovo anno.
In molte località dell’Europa è ancora usanza accendere falò di querce per celebrare il ‘passaggio’ di metà inverno (21 dicembre). In alcune tradizioni, la quercia è il re della metà crescente dell’anno (durante la quale il giorno si allunga), e l’agrifoglio è il re dell’altra metà. Una credenza di origine sconosciuta ancora molto diffusa nelle campagne delle isole britanniche vede nell’agrifoglio la personificazione delle forze maschili della natura e nell’edera quella delle forze femminili. Tagliando le siepi, molta gente, soprattutto nel Galles, fa attenzione a non danneggiare gli alberi di agrifoglio.
Una ballata medievale dell’Inghilterra, dove l’ agrifoglio è ancora il sempreverde più utilizzato a Natale, ne difende la tradizione: “Chi parla male dell’agrifoglio”, in un baleno verrà impiccato. Alleluia!” Nella tradizione pre-cristiana, l’agrifoglio non viene citato spesso, se si eccettuano quei documenti che contengono le formule magiche dei dottori sciamani-erboristi anglosassoni. Un manoscritto, ad esempio, riporta un rimedio per lo stomaco che veniva preparato bollendo frammenti di foglie nel latte fino a farli diventare teneri.
Qualche nozione in piu:
L’Agrifoglio è uno degli alberi sacri della tradizione Wicca, ed è sempre stato considerato l’albero favorito del antichi druidi. In Inghilterra, durante l’inverno, contro il bianco sterile di neve e gelo, l’albero di agrifoglio è un sempreverde importante. Le sue foglie verdi lucide e i suoi grappoli di bacche rosse aggiungono un po’ di colore tra gli alberi senza foglie. Secondo il calendario celtico, l’agrifoglio rappresenta l’ottavo mese dell’anno (8 Luglio – 4 Agosto), che comprende la festa celtica di Lughnassadh (Lammas) celebrata il 1° agosto. Nella tradizione, l’agrifoglio è conosciuto con molti nomi diversi, tra i quali ricordiamo: Hulver, Marruca, Albero degli Spiriti …
In Italia e nei boschi della Bretagna, in Francia, l’agrifoglio arriva a raggiungere dimensioni molto più grandi rispetto ad altri Paesi. Esso crescerà in quasi tutti i terreni, purché non siano troppo bagnati, ma ottiene i migliori risultati quando viene piantato in un suolo sabbioso, molto ben drenato, e con un’adeguata quantità di umidità alle radici. In località molto secche la sua crescita è di solito molto difficile. L’agrifoglio cresce spesso in modo selvatico e sparpagliato, tra boschi di querce e alberi di faggio, e sembra essere immune da qualsiasi infestazione da parte degli insetti. Raramente è influenzato anche dal più rigido degli inverni, durante i quali gli uccelli tempo amano nutrirsi delle sue bacche. I semi sono propagati dagli uccelli durante il volo e ci impiegano circa due anni per germinare. Inizialmente la crescita è lenta, ma poi esplode di colpo e diventa più rapida dopo i primi quattro o cinque anni.
L’agrifoglio che uccise Baldur
Questo giorno risulta sacro al Dio della Guerra,mentre l’origine dell’agrifoglio si ritrova in una leggenda dei paesi nordici nella quale si narra che quando Baldur morì trafitto da una freccia,cadde proprio su un cespuglio di agrifoglio;allora suo Padre, il dio Odino, decise di ricompensare la pianta che aveva ospitato il figlio al momento della morte trasformandola in sempreverde e rienpendola di bacche rosse, in ricordo del sangue versato dal figlio. L’agrifoglio è simbolo di previdenza.
Per Saperne di piu clicca qui : Morte di Baldur
Utilizzi Magici dell’Agrifoglio
Considerata dalla tradizione magica pianta di genere maschile perché collegata all’elemento fuoco e al pianeta Marte. Per questo motivo, se era portata addosso, la pianta avrebbe donato fortuna soprattutto agli uomini (il corrispondente femminile è l’Edera). Le si attribuivano protezione, sogni magici e il potere contro il fulmine. Era considerata la pianta protettiva per eccellenza, capace di difendere e proteggere dai fulmini, dai veleni, dagli spiriti cattivi e dagli stregoni malvagi se veniva piantato intorno alla casa. Se invece si lanciava l’Agrifoglio contro una bestia feroce, questo aveva la facoltà di calmarla immediatamente, anche se l’animale non veniva colpito. L’acqua di Agrifoglio (infuso o distillato) era spruzzata sui neonati in segno di protezione. Un antico rito magico per realizzare un desiderio, consisteva nel raccogliere, dopo la mezzanotte di un venerdì, nove foglie di Agrifoglio nel più completo silenzio, scegliendo una pianta non troppo spinosa. Si dovevano poi avvolgere le foglie in un panno bianco e annodare per nove volte le due estremità del panno. Infine, si riponeva questo sacchetto sotto il cuscino, e quello che si era pensato o desiderato si sarebbe avverato.
Sotto il segno dell’Agrifoglio
Parola chiave: eroismo – Rappresenta la sopravvivenza, la speranza e la rinascita. E’ simbolo natalizio di protezione e forza vitale. Appeso sopra le porte impedisce l’ingresso di persone ed energie negative.
Personalità dei nati sotto il segno dell’Agrifoglio
Tutto in questo temperamento riecheggia il sole: la vitalità, il potere, l’egocentrismo, ma anche la generosità. Nato per comandare, ha carisma, volontà e autostima da vendere. In amore da molto: eros, fedeltà e coinvolgimento, ma pretende altrettanto. Impennate di orgoglio da controllare.
Agrifoglio