Calendario Wicca – Festività : 28 Luglio – Festa di Thor
Il 28 Luglio cade la festa di uno dei piu conosciuti dei Scandinavi, ovvero Thor il dio del tuono.
Thor, dio del tuono, figlio maggiore di Odino, re degli dei, e di Jördr, dea della Terra.Thor era il più forte degli Asi, gli dei più importanti, che aiutò a difendersi dai giganti loro nemici. Aveva un martello magico, che lanciava con l’aiuto di guanti di ferro e che puntualmente ritornava a lui.Si riteneva che il tuono fosse il rumore delle ruote del suo carro. Thor veniva invocato in questo giorno per portare fertilità al gregge e ai campi, nella speranza di un raccolto abbondante.
La Forza di Thor
La sua forza, già leggendaria, era aumentata da tre oggetti che non abbandonava mai e che lo rendevano quasi invincibile: una cintura che raddoppiava la forza di chi la indossava, un paio di guanti di ferro e il leggendario martello Mjöllnir, strumento usato per colpire i mostri e i nemici, dal funzionamento analogo a quello di un boomerang, che simbolicamente rappresentava il fulmine e, dunque, preannunciava le piogge. I contadini volevano indossare catenine con appesi martelletti proprio per ingraziarsi la divinità. Il suo mezzo di spostamento era un carro trainato da due capre (Tanngnjóstr e Tanngrisnir). Anche questi animali avevano proprietà portentose: per Thor, durante i suoi viaggi, era consuetudine cibarsene considerando che, conservando le pelli e le ossa, il mattino seguente sarebbero rinati. Nelle sue soventi scorrerie era spesso accompagnato da Loki. Nelle sue epiche gigantomachie, traspare il senso di una mitica iniziazione che gli consentirà, dopo aver dimostrato tutto il suo valore, di ottenere i meritati “gradi”. Nel corso del Ragnarök, Thor ucciderà e sarà ucciso da Miðgarðsormr (o anche Jörmungandr), il serpente di Miðgarðr (la Terra): Thor ucciderà il serpente e, ammorbato dal suo soffio velenoso, farà solo nove passi prima di cadere a sua volta a terra morto, quasi a voler simboleggiare l’eterna lotta fra il bene e il male.
La figura del Dio Thor
In tutte le culture è spesso il dio “tonante” ad essere il maggiore: alcuni esempi sono Zeus, Giove, il dio finnico Ukko – padre degli dèi finnici e dio del tuono.
Alcuni studiosi sono pronti ad affermare che il ruolo reale di Thor fosse di gran lunga maggiore di quel che si crede. Molti cronisti cristiani affermano che Thor fosse il dio più importante, che stesse al centro delle triadi lignee nei templi pagani (sull’esistenza di templi gli studiosi discutono ancora; sicuramente furono tardi, forse su ispirazione delle chiese cristiane con le quali volevano rivaleggiare) e molti lo assimilano a Giove. Olaus Magnus, un geografo svedese del XVI secolo scrive, nella sua opera Historia de gentis septentrionalis: “Svedesi e goti adoravano un tempo molte divinità […] Odino, come lo chiamano loro, in tempo di guerra; Giove al centro, invocato per carestie o crisi, lo chiamavano Thor […]”. Osservare che Olaus non “traduce” Odino ma assimila nell’opera latina Thor a Giove Tonante (Juppiter Tonans). Questo può essere preso come esempio dell’importanza data a Thor dalle genti nordiche, cosa che dai racconti burleschi e avventurosi di Snorri non trapela. In essi infatti Thor è spesso preso in giro, una sorta di Conan il barbaro in veste divina, un Hercules nordico (Tacito aveva già scritto che i Germani venerano Marte – Tiwaz – , Mercurio – Wotan/Odino – ed Eracle – Thor? – ).
Un’altra caratteristica di Thor è la sua forte contrapposizione con il padre, Odino. Se Odino è visto come il dio mistico e nascosto, Thor è quello presente, vicino (si manifesta nel tuono possente, nella pioggia; Odino appare sotto forme alterate magicamente oppure nelle violente bufere invernali); Odino è il dio dei capi, dei maghi e dei poeti (insomma, l’elite), Thor è il dio degli uomini liberi, i böndir (una classe sociale particolare, proprietari terrieri, guerrieri ed allevatori allo stesso tempo. Erano inoltre loro ad amministrare la giustizia inter pares durante le assemblee comuni); Odino é dio della morte, Thor della vita; Odino domina le arti magiche e l’inganno, é subdolo e volubile, mentre Thor ama lo scontro diretto, l’azione immediata e onorevole. Se Odino accoglie gli eroi, Thor accoglie un po’ tutti nella sua sala personale, Bilskirnir (secondo Snorri anche gli schiavi) dove non si lotta nè si muore, ma si beve e si mangia in allegria per l’eternità.
Culto di Thor
Sacri a Thor erano il capro, animale forte e testardo; la quercia, simbolo comune di forza e robustezza; un particolare albero chiamato rönnr, “le bacche di Thor” per via delle sue bacche e fiori piccoli e rossi come ciuffi di barba: é un albero che resiste anche agli inverni piú rigidi e quindi simbolo di forza e determinazione. Il rapporto speciale che la gente aveva con Thor si nota ancora oggi in Scandinavia, dove a Natale è tradizione mettere sotto l’albero un capro di paglia (tradizione non riscontrabile in nessun’altra parte del mondo) eco forse delle maschere di paglia a forma di caprone che i guerrieri nordici al servizio del basileus bizantino indossavano in occasione “della festa che loro chiamano Jól (Jól era il periodo del solstizio d’inverno; ancora oggi Jul nelle lingue scandinave indica il periodo di Natale, fino al 13 gennaio, che anticamente era il midvetr, la festa di mezzo inverno quando esso raggiungeva il suo apice)”. Peculiare del culto di Thor è l’offerta di birra e/o idromele, bevande sacre per eccellenza ma molto gradite al dio in quanto Thor è figlio della Madre Terra (Jórðr): la birra è prodotta con il più nobile frutto della Terra, il grano, e quindi si offre ciò che si è preso a chi lo ha dato. Secondo alcuni mitologi, Thor è anche fecondante della terra, sua stessa madre; la pioggia infatti rende fertile la terra che produce cibo: dunque l’offerta di birra è centrale nel suo culto in quanto va sia a lui che alla Terra dal quale nasce e con la quale fa nascere. Thor ha infatti anche il ruolo di dispensatore di vita, ruolo che si intravede anche nella cerimonia nuziale: gli sposi erano benedetti dal sacerdote che ufficializzava l’unione toccandoli con un martello.
Celebrazione
Si può onorare esaltando nel suo giorno con rituali i quattro elementi della natura in particolar modo acqua e fuoco.
Alkemill / LilithEye