ABC dell’Alchimia e della Magia – Trattato teorico della Scienza dei Magi : Il ruolo cosmico dell’umanità
Come abbiamo visto, la fisica e la metafisica non sono separate ma una è la continuazione dell’altra. Dobbiamo solo inventare nuovi metodi sperimentali e nuove leggi per trasformare la metafisica in fisica, le teorie in leggi. Del resto anche molte nozioni oggi ben conosciute sull’elettromagnetismo o sulla gravitazione erano considerate esoterismo nel 1800 senza parlare dell’astronomia di Galileo censurata dalla santa inquisizione perchè contrastante con le sacre scritture. Introduciamo a questo punto il ruolo dell’uomo nel sistema di piani vibrazionali appena descritti. L’uomo è rappresentazione completa della natura: in esso sono presenti il mondo minerale (ossa ed apparato digerente), il mondo vegetale (sistema vegetativo come polmoni e cuore) ed il mondo animale (muscoli e tendini). L’uomo è l’unico animale sulla terra che è dotato di consapevolezza di se stesso: COGITO ERGO SUM, penso dunque sono. In fondo è la stessa definizione che si da il dio di Mosè: IO SONO COLUI CHE E’. Si deduce che un essere senziente esiste se è in grado di comprendere il fatto di esistere: IO SONO, IO PENSO. Ne consegue dunque che un essere non esiste come coscienza se non è in grado di percepire se stesso. Perchè un entità sensiente diventi consapevole di se stessa, è necessario che essa si confronti con la conoscenza. La favola greca di Narciso è una metafora che rappresenta la coscienza scoprire se stessa rispecchiandosi nel lago della conoscenza. Nel fare questo Narciso cade nell’acqua morendo: la conoscenza e la coscienza si fondono insieme nella morte per rinascere a nuova esistenza. Questa è quella che viene chiamata morte filosofica o alchemica. L’uomo si scopre Dio e, terminando la sua esistenza animale, rinasce ad una nuova vita di onnipotenza. Dobbiamo a questo punto differenziare la coscienza e la conoscenza animale (o del piano fisico) dalla coscienza superiore che ha sede nel piano mentale e dalle conoscenza superiore che ha sede nel piano astrale. La consapevolezza, ovvero frutto del binario coscienza-conoscenza, ha vari gradi di esistenza: essa si sviluppa fin dai primi vagiti dell’essere umano e si arricchisce attraverso lo studio e l’esperienza.Ci sono stati molti studi nei quali si è tentato di penetrare il mistero della mente dando origine alle scienze della neurologia e della psicologia.
Analogamente ai sistemi informatici, la mente è strutturata a strati suddivisi in fisico, logico e virtuale:
1) STRATO FISICO: è costituito da neuroni, assoni, dendriti, mielina e microtubules. Esso rappresenta il punto di connessione tra il mondo fisico e la mente. Gli scambi tra neuroni nel sistema nervoso avvengono tramite gli assoni (output) e le dendriti (input) trasportando le informazioni sotto forma di scariche elettro-chimiche. Assoni e dendriti sono connessi tramite le sinapsi. Attraverso la trasmissione sinaptica, l’impulso nervoso può viaggiare da un neurone all’altro o da un neurone ad una fibra p.es. muscolare (giunzione neuromuscolare). In relazione agli elementi neuronali che entrano in contatto nella sinapsi, si possono distinguere sinapsi asso-dendritiche, in cui l’assone di un neurone contatta l’albero dendritico di un altro neurone, sinapsi asso-assoniche, in cui due assoni sono a contatto e sinapsi asso-somatiche, che si stabiliscono tra l’assone di un neurone ed il corpo cellulare (soma) di un secondo neurone. Nella sinapsi elettrica, due cellule stimolabili sono tra loro connesse mediante una giunzione comunicante detta anche gap junction. Le gap junction consentono la comunicazione tra cellule per passaggio diretto di correnti elettriche da una cellula all’altra, quindi non si verificano ritardi sinaptici. In genere le sinapsi elettriche, al contrario di quelle chimiche, consentono la conduzione in entrambe le direzioni. Il Sistema nervoso centrale è una fitta rete di connessioni: è costituito da almeno trenta miliardi di neuroni interconnessi tra loro, il quadruplo dei neuroni corticali delle scimmie più evolute. L’uomo dispone di 10 alla 14° o 10 alla 15° sinapsi.
2) STRATO LOGICO: è costituito dalla parte elaborativa dei segnali che viaggiano tra neuroni. Essi ricevono in ingresso degli stimoli e li elaborano. L’elaborazione può essere anche molto sofisticata ma in un caso semplice si può pensare che i singoli ingressi vengano moltiplicati per un opportuno valore detto peso, il risultato delle moltiplicazioni viene sommato e se la somma supera una certa soglia (threshold) il neurone scatta (fire) attivando la sua uscita. Il peso indica l’efficacia sinaptica della linea di ingresso e serve a quantificarne l’importanza, un ingresso molto importante avrà un peso elevato, mentre un ingresso poco utile all’elaborazione avrà un peso inferiore. Si può pensare che se due neuroni comunicano fra loro utilizzando maggiormente alcune connessioni allora tali connessioni avranno un peso maggiore, fino a che non si creeranno delle connessioni tra l’ingresso e l’uscita della rete che sfruttano “percorsi preferenziali”. I singoli neuroni vengono collegati alla schiera di neuroni successivi, in modo da formare una rete di neuroni. Normalmente una rete è formata da più strati dove nel primo abbiamo gli ingressi e nell’ultime le uscite. Ogni strato fornisce un livello di astrazione superiore allo strato precedente. Ogni area del cervello è specifica per date funzioni, anche se ogni funzione motoria, sensitiva e mentale segue più di una via nervosa, questo permette una compensazione in caso di lesione di ciascuna area. Sappiamo che la corteccia di ciascun emisfero è suddivisa in quattro regioni dette lobi, cioè i lobi frontale, parietale, temporale e occipitale. Ciascun lobo è specializzato per date funzioni. Possiamo dire approssimativamente che il lobo frontale è più specializzato per programmare ed eseguire il movimento, quello parietale per la percezione delle sensazioni somatiche, quello occipitale per la visione, quello temporale per l’udito, l’apprendimento e la memoria.
3) STRATO VIRTUALE: da questo punto di vista il cervello è assimilabile ad un sistema informatico in cui sono presenti tre tipi di elementi in accordo al modello di processamento dei dati di Ivar Jacobson ripreso ultimamente nel paradigma Model-View-Control: input-output, elaborazione e persistenza.a) INPUT-OUTPUT: Il cervello processa i proprio input attraverso una serie di filtri chiamati SUBMODALITA’. Le submodalità o sottomodalità sono le distinzioni che possiamo fare all’interno di ognuno dei nostri sistemi rappresentazionali e simboleggiano le lenti di distorsione tramite le quali interpretiamo il mondo reale.
b) PERSISTENZA: Il cervello rende persistenti le informazioni attraverso la memoria. Ci sono due meccanismi di immagazzinamento delle informazioni, uno per la memoria a breve termine (MBT) e uno per la memoria a lungo termine (MLT). Nella memoria temporanea (a breve termine) si verifica un rapido deterioramento delle informazioni, mentre la memoria a lungo termine conserva le informazioni in modo sostanzialmente stabile. L’informazione che arriva alla MBT, se non è oggetto di attenzione, comincia subito a cancellarsi anche se, mediante una ripetizione, può essere restaurata. La capacità della memoria a breve termine è quindi limitata: se un’informazione non viene ripetuta con sufficiente frequenza, scompare. Il complesso dei dati presenti in ogni istante nella memoria a breve termine viene detto cuscinetto di ripetizione . L’informazione viene conservata nel cuscinetto finché non è trasferita nella memoria a lungo termine o finché non è rimpiazzata da una nuova. La memoria a lungo termine si considera essere virtualmente illimitata, ma la riattivazione di un’informazione può essere impedita dall’incompletezza delle associazioni necessarie alla sua identificazione. La strutturazione delle informazioni persistenti e la loro riutilizzazione nei nostri processi cognitivi viene studiata nella Gestalt. Il verbo gestalten significa “mettere in forma” o “dare una struttura significante” e il suo risultato, la Gestalt appunto, è dunque una forma strutturata, completa e dotata di un senso. La Gestalt sottolinea che il tutto è differente dalla somma delle sue parti e perciò la terapia della Gestalt assume che per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, averne una visione di sintesi, ovvero cercare di percepirlo nell’insieme del contesto globale (visione olistica). Le ricerche della psicologia della Gestalt in particolare, dimostrarono che ogni individuo è costantemente bombardato da una serie di stimoli, ma il sistema percettivo ne seleziona solo alcuni e li organizza in strutture significative, o Gestalt. In termini psicologici questo significa che come individui percepiamo noi stessi e il mondo, come il risultato di un insieme di stimoli selezionati dal nostro sistema percettivo, che costruisce una figura definita rispetto ad uno sfondo indifferenziato; gli stimoli quindi non vengono percepiti in modo disgiunto gli uni dagli altri, ma vengono ordinati in una unità che risponde al bisogno umano di costruire significati sulla base dell’esperienza percettiva dell’ambiente.
c) PROCESSO: la Programmazione Neuro Linguistica (NLP) descrive i processi di accesso della mente ai suoi input/output sensoriali filtrati dalle submodalità ed alla struttura di dati persistenti definita dalla Gestalt. Il processo cognitivo è riassunto nel modello TOTE acronimo di Test Operating Test Exit. Il soggetto per generare un output analizza gli stimoli che possono provenire da uno o più dei suoi sensi esterni oppure dalle aree che presiedono alla loro elaborazione. Lo stimolo provoca un accesso alle esperienze pregresse attraverso un ragionamento interno il cui output viene comparato sino a che il segnale di uscita sia sufficientemente forte per divenire cosciente. La differenza tra inconscio e conscio è dovuta proprio ad un filtro che separa i segnali di minor intensità da quelli a intensità maggiore. Solo i segnali energeticamente più forti superano la soglia divenendo pensieri consci. A questo punto abbiamo una definizione certa di conscio ed inconscio: l’inconscio rappresenta l’insieme dei processi che hanno un attività cerebrale tale da non aver abbastanza energia per divenire consapevolezza. In psicologia biologica, con il termine consapevolezza si intende la percezione e la reazione cognitiva di un animale al verificarsi di una certa condizione o di un evento. La consapevolezza non implica necessariamente la comprensione. Il concetto di consapevolezza è relativo. Un animale può essere parzialmente consapevole, oppure può essere consapevole a livello subconscio o anche profondamente consapevole di qualcosa. La consapevolezza può essere individuata in uno stato interno, quale ad esempio una sensazione viscerale o la percezione sensoriale di eventi esterni. La consapevolezza fornisce il materiale “grezzo” a partire dal quale gli animali possono sviluppare delle idee soggettive circa la loro esperienza, il passo successivo alle idee è arrivare a scoprire la parte inconscia, diventando totalmente conscia: questa è l’ILLUMINAZIONE. L’uomo è l’unico animale che può raggiungere questo stato, il picco più alto di consapevolezza.
Da Abc dell’alchimia e della magia – Francis Xavier
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