Il 18 Novembre si festeggia la Festa di Artia. La Dea Celtica Artia o Artio / Artaius è molto conosciuta in bretagna, dove se ne trovano molti scritti delle sua apparizioni sotto forma di Orsa.
Il nome di questa dea deriva dalla parola gallico artos, cioè orso (Delamarre 2003 p. 55-56). Anche altre lingue celtiche hanno parole simili, come art nell’antico irlandese, arth in gallese. Secondo alcuni studiosi, il nome di Artù sarebbe collegato proprio a questa parola e a questa divinità. La sua figura è associata alla caccia e all’abbonzanza, e alla natura, che come l’orso che va in letargo ha i suoi moti di vita e sterilità. (passaggio tra veglia e letargo) dove il letargo rappresenta il dormire-sterilità della terra, e l’estate il risveglio-fertilità. Inoltre è anche considerata come una dea “dispensatrice di vita” in quanto orsa e madre. L’orso è il simbolo della forza, e insieme al cervo ed al cinghiale è uno degli animali più famosi e rappresentativi della cultura celtica, e anche tra quelli più venerati
Ne è un esempio la scultura in bronzo proveniente da Muri, nei pressi di Berna (nome che significa orso) in Svizzera, che mostra un grande orso, dietro al quale c’è un piccolo albero, che sta di fronte a una donna seduta su un carro. Quest’ultima sembra tenere della frutta sul suo grembo, che serve forse a sfamare l’animale. La scultura poggia su una grande base rettangolare in bronzo con un’iscrizione (CIL 13, 05160): Deae Artioni/Licinia Sabinilla, cioè “Alla dea Artio (o Artionis), da Licinia Sabinilla”.
Come onorare la dea.
Onorare questa dea è molto semplice, in quanto dea associata alla natura qualsiasi gesto di amore e protezione verso un animale o una pianta nel suo giorno, è come un ringraziamento.
Potete anche recarvi in un bosco e piantare una nuova pianta in suo onore, oppure recandovi ad un ruscello, fare un bagno di depurazione stringendo la raffigurazione di un orsa tra le mani e invocandola.