Questi sono i tre principi che nel 1989 la Pagan Federation (organizzazione con sede a Londra, fondata da esponenti della Wicca inglese e condotta da una maggioranza di wiccan fino alla metà degli anni ‘90 e da cui è nato il distretto Pagan Federation International con sede ad Amsterdam) ha assunto come suoi fondamenti.
Il primo riguarda l’accettazione della divinità insita nel mondo naturale, e il rifiuto di qualsiasi nozione di creazione di questo mondo da parte di un potere che sia al di fuori di esso. Ovviamente questo “riconoscimento” può assumere una varietà di aspetti possibili, dalla credenza animista che nel cosmo s’incarni il potere di un’infinità di forme spirituali, fino a quel tipo di mo-noteismo che suggerisce che il Cosmo è invece il corpo vivente di una singola divinità.
Il secondo assunto rifiuta qualsiasi concetto di legge divina pre-scritta per il comportamento umano, e quindi il concetto di peccato e salvezza. Al suo posto c’è un’etica di libertà che consente di esprimere e soddisfare i desideri e i bisogni individuali, e così perseguire la felicità e la crescita personale, con la sola maggiore limitazione di evitare di danneggiare gli altri in questo processo. Da alcuni questa restrizione viene considerata in modo mistico poiché deriva dalla sacralità che è insita in tutte le cose viventi. I due aspetti di questa moralità sono riassunti nel “Rede Wiccan”: “Fa ciò che vuoi se non danneggia nessuno”.
Il terzo principio è l’accettazione che la divinità possa essere sia maschile sia femminile. Questo lascia spazio a un’ampia gamma di concettualizzazioni, da un singolo Grande Spirito ermafrodito fino al genuino politeismo, benché il duoteismo, in cui una dea e un dio appaiono in vari aspetti sia l’articolazione più comune. L’espressione pratica essenziale di questo principio è che le don-ne sono considerate degne di rappresentare il potere religioso almeno quanto gli uomini.
Oltre ai concetti fin qui esposti il professor Hutton individua altre cinque fondamentali caratteristiche che possono definire la Wicca e che si aggiungono alle precedenti.
La quarta caratteristica è l’obiettivo di far emergere e di valorizzare la divinità nell’essere umano. Questo primo elemento deriva dal proposito dei wiccan (e aspiranti tali) di operare con forze superumane e onorarle e di sviluppare il potenziale divino o se-midivino dentro se stessi. La nozione di comunione tra umano e superumano è centrale nella Wicca, assieme alla dimensione vitale che il superumano è implicitamente presente nell’uomo come parte dell’esistenza immanente e integrale del sacro all’in-terno del mondo naturale. Quindi l’atto centrale della stregoneria pagana è l’invocazione, attraverso cui una forma divina è invi-tata a entrare nel corpo vivente di una strega, e quindi rendere manifesta, o caricare, la natura divina della persona coinvolta. La differenza della Wicca rispetto ad altri percorsi di sviluppo interiore è che essa fa riferimento esplicitamente a fonti di po-tere parzialmente esteriori, superumane; le divinità possiedono questi poteri. Ma d’altra parte il credere in queste divinità non è necessario, i wiccan possono vederle anche come archetipi del mondo naturale o dell’esperienza umana, oppure come proiezioni dei bisogni e delle emozioni dell’umanità che hanno assunto vita propria, o addirittura come semplici simboli, o di converso come esseri indipendenti.
La quinta caratteristica della Wicca, sempre secondo il prof. Hutton, è che questa abolisce la tradizionale distinzione tra religione magia. In ultima istanza si può dire che entrambe hanno a che fare con forze definite comunemente “sovrannaturali” (sebbene nella Wicca non ci sia in realtà niente al di sopra della Natura, ma dei poteri occulti insiti nella Natura stessa), ma nella prima queste forze sono fuori controllo, mentre nella seconda si forzano e si manipolano. I wiccan onorano le divinità e gli spiriti con cui operano e si aspettano che queste entità li assistano una volta invitate nello spazio sacro. Un aspetto importante è la totale assenza del concetto di sacrificio, poiché ci si aspetta che il rituale sia sufficientemente soddisfacente per le entità coinvolte. L’unione deliberata di tradizioni magiche e religiose è sottolineata dal titolo comunemente dato all’iniziato di “sacerdote e strega”. Conferisce enfasi al fatto che i wiccan non si aspettano di essere servi passivi del divino, ma di prendere l’iniziativa nell’operare con esso. Il concetto tradizionale del mago come persona che domina e dirige le forze spirituali è stato ampiamente rimpiazzato dal concetto che una più grande armonia con il cosmo e una più grande comprensione di questo che si realizzano durante il percorso per diventare wiccan, assieme ai cambiamenti interiori concomitanti, conducono alla soluzione dei problemi precedenti che sembravano irrisolvibili e al raggiungimento di obiettivi prima irraggiungibili.
La sesta caratteristica della Wicca è che è una religione misterica, o un assortimento di religioni misteriche. Margot Adler ha definito i tratti di queste religioni come un processo di crescita e rigenerazione in cui i praticanti passano attraverso l’esperienza di morte e rinascita e affrontano il tema dell’origine di tutte le forme viventi e del posto degli esseri umani nel cosmo.
Nella moderna stregoneria pagana inoltre non ci sono luoghi pubblici o atti di adorazione (come la messa). Esistono delle organizzazioni pubbliche che si richiamano alla Wicca e che organizzano rituali pubblici per neopagani e aspiranti wiccan, ma in realtà essa è quasi interamente custodita all’interno di gruppi chiusi, in cui si opera un processo di addestramento e di iniziazione che solitamente dura un tempo considerevole. La Wicca si mostra come una religione di segreti, associata alla notte e ai luoghi nascosti e selvaggi: molti dei suoi lati positivi e il benessere a cui conduce stanno in questa dimensione. Questo processo spesso comporta una selezione per cui, anche se le streghe ritengono che la Wicca apporti dei benefici alla società, e persino al pianeta, non ritengono che la maggioranza delle persone dovrebbe o potrebbe praticarla. Per questo viene riconosciuta l’esistenza di altre religioni accanto ad essa, che possano soddisfare altri bisogni e ogni sorta di personalità: obiettivo che la Wicca non si pone.
Settima caratteristica è che la Wicca fa affidamento sulla rappresentazione creativa del rituale. I suoi unici scritti sacri sono libri di cerimonie che la maggior parte dei praticanti considera il punto di partenza per sviluppare le proprie pratiche. Le uniche parole sacre sono quelle usate per evocare o invocare la divinità, e molto tempo è usato per preparare lo spazio rituale.Il rituale non deve essere necessariamente rappresentato in un luogo sacro, anche se le streghe hanno dei luoghi favoriti in cui lavorare – stanze particolari allestite nelle loro case e comunemente descritte come templi, oppure affascinanti scenari rurali – non sono mai utilizzati senza che il tempio invisibile del cerchio consacrato sia stato eretto. Questo viene poi rimosso alla fine del rituale. Sebbene a differenza di altre varietà di moderni pagani, i wiccan non abbiano alcun attaccamento o fissazione rispetto ai monumenti cerimoniali dei tempi passati, come i circoli di pietre preistorici, tuttavia ritengono che questi siti possiedano una sacralità e ci lavorano se l’occasione lo consente. Per un wiccan l’azione sacra è un punto cruciale necessario a creare lo spazio sacro, e funzioni come il canale o il veicolo attraverso cui gli esseri umani raggiungano una diretta e personale esperienza del divino.
Infine veniamo all’ultima caratteristica della Wicca individuata da Hutton, cioè il suo eclettismo e il suo essere proteiforme. Immagini, testi e concetti vengono da molte fonti e sono applicati in molti modi diversi, spesso subendo alterazioni. Sono mutuati per lo più dall’antica Grecia, Egitto, Roma, Mesopota-mia, Irlanda, Galles, dagli Anglo-Sassoni e dai Vichinghi, dal folklore delle isole britanniche e dal folklore italiano, ma arrivano anche dall’induismo, da buddismo, dal taoismo, oltre che dal 17romanticismo celtico del diciottesimo e diciannovesimo secolo, dai nativi americani, e dal femminismo radicale. Le tecniche per accrescere l’energia prevedono l’uso di danze, tambureggiamen-to, canto, mentre la magia operativa può prendere la forma di meditazione, visualizzazione, danza a spirale, dramma sacro, proiezione Astrale e un ampio numero di operazioni per lanciare incantesimi. Tuttavia nonostante tutto esistono dei fondamenti che restano molto forti, e delle strutture comuni palesi. Questo è dovuto in larga parte all’esistenza del Libro delle Ombre, ma anche al potere insito in queste strutture fondamentali e alla loro utilità: il duoteismo della coppia divina (a volte ridotto alla sola dea), il cerchio sacro con i punti cardinali, la consacrazione del cibo e delle bevande, la personificazione delle divinità da parte dei celebranti, le operazioni rituali di consacrazione e guarigio-ne, un sistema di addestramento e di iniziazione (normalmente attraverso tre gradi), e le osservanze delle cerimonie della luna piena e delle otto maggiori festività stagionali.
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