La magia è stato il primo atto metafisico consapevole dei nostri antenati: attraverso canti, danze e sostanze psicotrope, c’era l’intenzione di modificare la realtà con l’aiuto degli spiriti che erano parte della loro vita. Suona molto attuale e familiare no?
Ad oggi però, la magia rientra ancora tra le cose metafisiche, ovvero oltre ciò che è conoscibile dalla fisica moderna. Qualche informazioni in più sul suo funzionamento ci arriva dalla fisica quantistica ma non soddisfa ancora i parametri affinché la magia sia ritenuta reale. Agisce infatti su piani sottili e invisibili e i risultati di un atto magico non sono ripetibili, né misurabili perché influenzati da molteplici fattori, in particolar modo dalle emozioni e dalla volontà della strega che crea l’incanto.
Proprio perché l’atto magico dipende dalla strega che lo opera, dipenderà anche la qualità dell’intento: ci sono streghe che operano atti di magia bianca, prevalentemente per l’ elevazione, magia nera, per ottenere beni materiali, e cose terrene lavorando con energie basse e vicine (in termini di vibrazioni) per ottenere tutto senza troppo sforzo.
E poi c’è la magia verde legata all’uso delle piante per la guarigione e per il miglioramento della vita quotidiana, spesso senza scopi altisonanti, ma con piccoli atti di trasformazione, un passo alla volta.
La magia naturale
La magia verde è parte della magia naturale che utilizza elementi della natura negli incanti, tra cui appunto le erbe e che è un mezzo di unione e collaborazione tra uomo e spiriti della natura. Questo tipo di magia è ciò che mi ha appassionata da subito perché si basa sulla conoscenza della Natura, delle sue leggi e dei suoi cicli, che sono le leggi e i cicli di ogni cosa esistente, come appunto le erbe, gli animali, gli animali umani, gli elementi i minerali.
Nella magia naturale è fondamentale ri-conoscere la Natura, annusarla e sentirla. Non si tratta solo di usare qualche erba e dare fuoco a un foglio di carta, ma di entrare in contatto con lei e con i suoi spiriti, è qualcosa che coinvolge tutto il nostro essere, non solo il corpo e la volontà. Ecco perché non tutti e non sempre, si riesce ad ottenere risultati con la magia naturale. Purtroppo l’idea più comune sulla magia naturale è che sia la branca del magico più facile a cui approcciare, e quindi più efficace nei risultati, mentre credo che sia la più difficile da praticare e da cui avere risposte. Perchè? Perchè nella magia cerimoniale, ad esempio, il mago non deve far altro che recitare formule ben precise ed attenersi a ciò che è già scritto, con la dovuta preparazione. Non che questo sia facile ma comporta meno coinvolgimento personale avendo già delle guide e anche un “addestramento”.
La magia verde, e per estensione la magia naturale, invece implica il sentire, l’annusare, l’ascoltare. Praticare magia naturale è possibile quando l’animale che è in noi si è svegliato e ci guida verso ciò che la nostra anima vuole, passando per un mondo non ordinario. In magia verde, attenersi ad una formula non basta, per di più in tal senso esistono delle ricette, più che delle formule vere e proprie, spesso legate alla guarigione di malattie. Rimedi e incanti pur servendo per il solito scopo sono due cose molto diverse.
Gli ingredienti della magia naturale
Nella magia naturale ciò che si usa prevalentemente è il nostro istinto animale e il nostro intuito che ci permettono il contatto con i mondi sottili, dimora degli spiriti, e questo non si può ottenere attenendosi (solo) ad una formula. Fare magia naturale usando erbe, pietre, l’energia di alberi e animali significa conoscere questi“ingredienti” in modo sottile, fare esperienza del loro spirito e interagire con esso affinché possa donarci la sua guida e le sue“proprietà” trasformative in cambio di offerte.
Ho imparato che praticare magia naturale implica il contatto con il mondo sottile. Usare un osso trovato nel bosco non implica lavorare con le sostanze di cui è composto l’osso, o meglio, quelle sostanze sono presenti perché espressione dello spirito di quell’animale, esattamente come lo era il colore del suo pelo o la forma delle sue zampe, se dunque usiamo un osso come tramite possiamo interagire con lo spirito dell’animale che potrà darci indicazioni precise o semplicemente energia di una certa qualità, utile al rito. Non mi interesserà dunque conoscere la percentuale di calcio e vitamine da cui è composto, ma solo ascoltarne i messaggi che porta (non sempre ci sono messaggi, non sempre un osso vuole essere preso, spesso la sua magia la compie nel luogo in cui si trova). La stessa cosa accade con le erbe: è vero che ognuna di esse ha una sua proprietà biologica, ma ogni strega che stabilisce un contatto con gli spiriti di natura, può ricevere indicazioni che spesso non si limitano al conoscere le proprietà della pianta, ma piuttosto a conoscerne la sua storia, a comprenderne il “carattere” e ad usarla in base a questo.
Ho avuto modo di confutare spesso questa mi affermazione, ad esempio raccogliendo l’iperico trovato in un luogo frequentato o l’iperico raccolto nel bosco: nel primo caso veniva trasmessa una forte carica, un’energia intensa e chiara, con una qualità spiccata, nel secondo caso, l’energia era debole e irrilevante come se si trattasse di una pianta ornamentale. Mentalmente avrei giurato il contrario, credevo che una pianta di bosco fosse più spiccata, robusta, mentre l’altra indebolita dall’habitat, ma poi ho riflettuto su questo e ho ipotizzato che l’iperico raccolto in un luogo frequentato era molto più soggetto a stimolazioni endocrine reattive, e quindi a produrre sostanze che allontanassero invasori (insetti, cani di passaggio,persone) e questo a livello energetico si è trasformato in una barriera solida, mentre l’iperico di montagna raccolto ai margini del bosco non aveva alcun motivo di essere così reattivo, e questa differenza si nota anche dal suo fusto, più sottile e lungo (mi arrivava al ginocchio, mentre la prima pianta era poco più che 20 cm con il tronco coriaceo).
Se avrò bisogno di fare un incanti di protezione più intensi e duraturi probabilmente userò il primo iperico, e difatti li ho separati nella dispensa perché pur trattandosi entrambi di iperico, che ha precise qualità biologiche, la loro storia, così come la loro emanazione è molto diversa.
Da quando ho iniziato a praticare magia naturale infatti, ho smesso di usare piante esotiche, incensi orientali e cristalli di origine ignota perché mi risultava tutto troppo estraneo, ma soprattutto ciò che sentivo in loro non sempre mi piaceva. E così ho cominciato ad usare solo elementi dopo averli “ascoltati”, in base a ciò che scaturiscono nella mia anima. Un’ametista non è sempre rasserenante se si porta dietro il rumore di martelli pneumatici o di una montagna danneggiata a causa della sua estrazione. Capito che intendo? Così ho iniziato ad usare solo cose che trovo in natura o meglio, che si fanno trovare,così sono sicura che l’energia che vado a contattare sia utile al mio incanto e soprattutto “pulita”.
Inoltre, il nostro intuito ci aiuta anche nell’osservare le emanazioni degli “ingredienti” naturali e a capirne le loro proprietà senza necessariamente leggere un libro. Questo è il principio sciamanico di apprendimento, attraverso l’esperienza e che ritroviamo ad esempio nella teoria delle segnature o firme, in cui una pianta simile ad un organo umano è associata alla cura dei sintomi che lo possono colpire. La salvia se osservata sembra una lingua e viene di fatti usata per alleviare i disturbi di gengive e gola, ma anche per pulire da eventuali batteri, inoltre la trama delle sue foglie ricorda quella della pelle, organo difensivo tra noi e l’esterno. La salvia infatti viene usata anche in magia per protezione e purificazione. Capito come funziona? E questa osservazione con i sensi può essere applicata a qualunque altra cosa. Serve solo esercizio costante e attenzione.
Ma come funziona nella pratica?
Quando una strega ha sperimentato il lavoro sottile con il mondo naturale e osservato i suoi ingredienti, può facilmente ipotizzare gli effetti derivati dall’uso dei suoi strumenti e saranno questi effetti che le permetteranno di creare formule e ricette, cucite in base alla sua esperienza, e non più solo su qualcosa che viene recepito dall’esterno. Le sue formule, saranno sue, le scriverà sul suo grimorio e poi lo chiuderà assicurandosi che nessuno vi abbia accesso perchè ciò che ogni strega percepisce è diverso e una formula di magia naturale non può essere passata come una ricetta di cucina (e anche qui spesso ognuno ha i suoi segreti ) poiché ognuno percepisce e sperimenta in base a se stesso. La strega può però guidare nella percezione, aiutare dunque nel metodo ma a mio avviso, niente di più.
Ogni volta che usiamo un osso, una pianta, una pietra, questi portano la loro energia nel rito, che si mescola alla nostra volontà e va a muovere il nostro intento affinché si incarni.
Altra cosa importante che vorrei sottolineare è che la magia naturale non esiste solo in forma benefica, poichè gli strumenti che la strega usa sono appunto solo strumenti e sta a lei decidere per quale intento usarli, soprattutto in base al proprio livello di coscienza e responsabilità.
Ovviamente tutto questo implica molto studio e la conoscenza degli elementi naturali che useremo.